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Locanda del Monacone: un tesoro nel ventre di Napoli

Questa è la storia di tre giovani: Giuseppe, 30 anni, operatore Turistico e dipendente della Cooperativa La Paranza. Francesco, 34 anni, è socio fondatore della Cooperativa Iron Angels che si occupa di lavorazione artistica artigianale dei metalli. Raffaella, 29 anni, moglie di Giuseppe, ha lavorato per circa 6 anni in un panificio e anche in cucina elaborando le tecniche trasmessegli dalla nonna.

Questa è una storia che si muove nel ventre del Rione Sanità: un territorio che possiede un’immensa ricchezza. Il Rione Sanità da più di un decennio, è interessato da un processo di rilancio e riqualificazione dal basso che, facendo leva sulla valorizzazione dei beni storico-artistici del territorio, ha intercettato il flusso turistico cittadino con ricadute sociali, economiche ed occupazionali significative. Tale processo ha visto un proliferare di cooperative e associazioni di giovani del territorio che hanno innescato un processo di sviluppo che ha trasformato uno dei quartieri più problematici della città in una delle principali mete turistiche.

Questa è la storia di una trattoria che avrebbe dovuto chiamarsi Casa del Ragù, ma poi è stata battezzata La Locanda del Monacone. Questo cambio di nome è dovuto al ritrovamento dietro un pannello di cartongesso di una seconda parete a maioliche: sulla parete – avvolto dalle nuvole – c’è S. Vincenzo Ferrer, venerato da due monaci francescani che pregano ai suoi piedi. L’immagine è venuta alla luce la scorsa estate durante i lavori di ristrutturazione di una vecchia cantina del quartiere dove Giuseppe, uno dei due soci, ricorda che andava da piccolo con suo padre a comprare il vino.

Il progetto imprenditoriale esisteva già 4 anni fa, ma tra la pandemia e alcuni problemi burocratici i tre giovani hanno dovuto rimandarlo. A fine novembre 2022 Giuseppe si rivolge a PerMicro attraverso la Fondazione Banco di Napoli, socia di PerMicro, e a dicembre ottiene un prestito di 25.000 euro per coprire il costo dell’acquisto di alcune merci del locale.

A inizio febbraio la locanda è stata inaugurata con una partecipatissima festa in piazza: oggi il locale di Giuseppe, Francesco e Raffaella è caldo e accogliente, si sviluppa su due piani e copre fino a 60 coperti. La pavimentazione è tutta fatta di sanpietrini, per dare continuità con il concetto di “strada”, insieme ad un’illuminazione fatta da lampioncini fissati su pareti di tufo e mattoni rossi.
Ogni dettaglio all’interno della Locanda Del Monacone porta l’eco del capoluogo partenopeo: dai fornitori – tutti esclusivamente del territorio campano – fino agli scontrini fiscali su cui è stampato, al fondo, “FORZA NAPOLI”.

Un tempo gli stessi spazi ospitavano un’enoteca e poi una sala slot: oggi i due giovani soci portano a compimento un nuovo tassello che va ad aggiungersi alla rinascita del territorio grazie ai giovani della cooperativa la Paranza.

Giuseppe e Francesco sono infatti giovani abitanti del quartiere che, animati dalla voglia di contribuire al rilancio economico e sociale della zona, hanno scelto di restare a Napoli e investire energie e risorse in uno dei settori che più caratterizza la tradizione partenopea.

“Siamo nati qui e non potevamo scegliere posto migliore per restare a Napoli e contribuire al rilancio economico e sociale del nostro quartiere. Ecco perché scegliendo di pranzare o cenare da noi, sceglierai di partecipare al cambiamento di un intero territorio. I nostri clienti ci aiuteranno a creare lavoro e a crescere persone libere.”

La Locanda, che oggi dà lavoro a 6 persone, è un’ulteriore punta di diamante del quartiere, dopo le Catacombe, la Casa dei Cristallini, la palestra di Boxe e altri progetti che hanno visto i giovani protagonisti del cambiamento; il progetto è di tale pregio che è supportato, oltre che da PerMicro, anche da realtà come Feudi di S. Gregorio, Gesac, Fond. Alberto e Franca Riva e Fondaz. Di Comunità S. Gennaro.

La Locanda contribuisce a promuovere in città forme innovative di turismo e promozione del territorio, tramite il potenziamento dell’offerta gastronomica del quartiere. Infatti, il Rione Sanità, pur vantando pizzerie, rosticcerie e pasticcerie note a livello nazionale, non offre luoghi interamente dedicati alla ristorazione di qualità, con un numero di coperti in grado di ricevere anche grandi gruppi di turisti.

“Quando abbiamo notato che i gruppi numerosi di turisti, che nel nostro quartiere spendono tra la mezza e l’intera giornata, dovevano uscire dal rione per mangiare in una trattoria tradizionale, abbiamo capito che era necessario offrire questo servizio in loco.”

Oggi il tour a piedi della Cooperativa La Paranza termina a 100m dall’ingresso della locanda, di fronte alla quale i turisti devono necessariamente passare: non capita quindi di rado che, attratti dal profumo della parmigiana di melenzane, della genovese o dei piatti di mare, gli stessi turisti non si trasformino in commensali della Locanda.

Questa è una storia di rigenerazione urbana, con tre giovani protagonisti, nostri clienti, che sono nati nel ventre del rione Sanità e lì intendono stare perché credono nel suo cambiamento e nelle sue potenzialità.

Locanda del Monacone_PerMicro