Donne e giovani i più fragili. Posti di lavoro e sviluppo tra i risultati dell’attività della principale realtà italiana attiva nell’inclusione finanziaria

 Oltre 9.000 beneficiari e 3.600 posti di lavoro nati in 14 anni dal sostegno di PerMicro.

Nel 2024 sono stati 3.030 i progetti sostenuti con oltre 35 milioni di euro concessi: il 39% delle imprese finanziate risulta guidato da donne e il 31% da giovani sotto i 35 anni, confermando l’attenzione di PerMicro ai più fragili.

 Benigno Imbriano, AD di PerMicro: “Nel 2024 PerMicro ha raggiunto per la prima volta nella sua storia il pareggio di bilancio. Nuovo punto di partenza per le future sfide e opportunità di crescita”.

 

Torino, 11 giugno 2025 – L’inclusione finanziaria può trasformare in profondità le condizioni economiche e sociali di individui e comunità. È quanto emerge dal nuovo studio d’impatto presentato oggi da PerMicro, la più grande società italiana che si occupa di inclusione finanziaria erogando credito a persone in condizioni di vulnerabilità, e realizzato da Triadi, spin off del Politecnico di Milano e dedicato all’innovazione e all’impatto sociale.

La Ricerca ha preso in esame gli effetti generati dall’attività di PerMicro nel periodo compreso tra il 2009 e il 2022, delineando un quadro in cui il credito accessibile si rivela leva concreta di emancipazione, stabilizzazione economica e coesione sociale, creando opportunità in particolare per donne, giovani sotto i 35 anni e cittadini migranti.

La presentazione dei risultati si è tenuta oggi a Torino presso la sede di Ersel Banca Privata, con la partecipazione di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo e Narval Investimenti, soci di PerMicro, ed è stata l’occasione per fare il punto sul valore sociale ed economico dell’inclusione finanziaria nel nostro Paese. All’incontro sono intervenuti Francesca Giubergia, Presidente di PerMicro, Benigno Imbriano, Amministratore Delegato di PerMicro, Mario Calderini, Professore ordinario presso la School of management del Politecnico di Milano e Direttore di Tiresia, Gabriele Guzzetti, Direttore Generale di Triadi spin off del Politecnico di Milano, Alberto Eichholzer, Responsabile Direzione Finanza di Fondazione Compagnia di San Paolo, Cristina di Bari, Presidente della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, e Guido Giubergia, Presidente di Ersel Banca Privata e Narval Investimenti.

Principali risultati della misurazione dell’impatto sociale generato da PerMicro negli anni 2009-2022

Dalla sua fondazione nel 2007 a oggi, PerMicro ha erogato oltre 40.000 crediti, per un valore complessivo che supera i 336 milioni di euro.

L’impatto sociale misurato dalla Ricerca per il periodo 2009-2022 mostra che sono oltre 9.000 i beneficiari del credito concesso da PerMicro, tra persone e microimprese, inizialmente escluse dai canali bancari tradizionali. In 14 anni PerMicro ha registrato una crescita media annua del 30% nelle somme erogate, passando da 1,5 milioni di euro nel 2009 a 26 milioni nel 2022. Sono 3.601 i posti di lavoro creati grazie alle attività imprenditoriali nate con il sostegno di PerMicro, che hanno visto il coinvolgimento di donne, giovani sotto i 35 anni e cittadini stranieri.

Lo studio conferma il ruolo del microcredito quale strumento efficace per contrastare la precarietà: più di 1.700 imprenditori hanno migliorato la propria condizione lavorativa e oltre 2.500 hanno registrato un aumento del reddito mensile.

I vantaggi si estendono anche al sistema pubblico: la crescita del reddito e dei consumi generata dalle attività supportate da PerMicro ha comportato un incremento delle entrate fiscali per lo Stato, stimato in 123 milioni di euro tra imposte sul reddito e gettito derivante dai consumi. Inoltre, la riduzione della dipendenza da sussidi ha generato un risparmio per le casse pubbliche pari a 18,3 milioni di euro.

Principali risultati del 2024

La Ricerca rileva che nel 2024 sono 3.030 i progetti sostenuti da PerMicro a favore di famiglie e piccoli imprenditori, con oltre 35 milioni di euro erogati e una crescita del 14% nell’assistenza alle microimprese e dell’8% in quella alle famiglie, rispetto all’anno precedente.

Si conferma, inoltre, l’attenzione verso i segmenti più fragili: nel 2024, il 39% delle imprese finanziate da PerMicro è guidato da donne (in crescita rispetto al 37% del 2023) e il 31% da giovani sotto i 35 anni, di cui 57 under 26.

L’impatto dei progetti sostenuti 2024 sarà valutato, coerentemente con la metodologia sviluppata, a distanza di 24/36 dall’erogazione; una scelta che consente di cogliere gli effetti consolidati delle azioni promosse.

Lo Scenario

Lo scenario italiano della microfinanza continua a mostrare segnali di criticità. Secondo l’elaborazione di Banca Etica sui dati Banca d’Italia relativi al 2022, circa il 3% delle famiglie – quasi 600mila nuclei, pari a 1,3 milioni di cittadini – non possiede alcuno strumento bancario. Sebbene il dato mostri un miglioramento rispetto al 2020, con oltre 500mila famiglie che hanno acquisito un conto corrente o simile in due anni, la vulnerabilità resta concentrata nelle aree meridionali e tra i redditi più bassi. Il 77% delle famiglie escluse, infatti, ha un reddito annuo inferiore ai 17.000 euro.

In questo scenario, la microfinanza si conferma una leva strategica per colmare le disuguaglianze, promuovere la giustizia sociale e rafforzare il tessuto economico del Paese. Favorire l’accesso al credito significa restituire dignità e possibilità, trasformare l’esclusione in partecipazione e costruire un’economia più resiliente, inclusiva e orientata al bene comune.

Francesca Giubergia, Presidente di PerMicro, ha dichiarato: “PerMicro è la più grande società che in Italia si occupa di inclusione finanziaria erogando credito a persone in condizioni di vulnerabilità su tutto il territorio nazionale, con una mission di inclusione sociale. Pur essendo una piccola realtà, rispetto ai colossi della finanza, siamo considerati un unicum in Italia e perfino in Europa. Desidero ringraziare il prof. Calderini e il dott. Guzzetti per il lavoro che hanno svolto nel rappresentare in cifre l’impatto generato da PerMicro”.

Benigno Imbriano, Amministratore Delegato di PerMicro, ha dichiarato: “Il 2024 ha visto PerMicro raggiungere per la prima volta nella sua storia il pareggio di bilancio. Per noi tuttavia non è un traguardo, ma un nuovo punto di partenza. Siamo consapevoli che l’at­tuale modello e la sua conseguente strategia, possono essere in grado di generare valore economico e sociale, replicabile nel tempo. A conferma di questo, vi sono i numeri presentati dal team del Politecnico di Milano: guardiamo avanti con grande determinazione e con la volontà di consolidare la parte economica e incrementare i nostri volumi creditizi ad impatto sociale”.

Mario Calderini, Professore ordinario presso la School of management del Politecnico di Milano: “La misurazione dell’impatto sociale non è mai un punto di arrivo, ma un punto di partenza per comprendere i cambiamenti generati e adattare strumenti e strategie alle sfide emergenti. I risultati emersi dalla ricerca offrono una base solida per riflettere sul ruolo che il microcredito ha avuto, e può ancora avere, nell’inclusione economica e sociale. Il lavoro svolto con PerMicro mostra come la valutazione può contribuire non solo a rendicontare l’efficacia dell’azione, ma anche a promuovere un’evoluzione del microcredito, affinché continui a rispondere in modo efficace e mirato ai bisogni di chi resta ai margini”.

Guido Giubergia, Presidente di Ersel Banca Privata e Narval Investimenti: “È per me una grandissima soddisfazione essere qui oggi a celebrare un traguardo tanto importante quanto simbolico. Diciotto anni fa, con Fondazione Paideia, abbiamo dato vita a PerMicro con l’obiettivo ambizioso di offrire un’alternativa concreta e sostenibile per l’inclusione economica e sociale. Oggi, possiamo dire con orgoglio che quell’intuizione è diventata una realtà solida: PerMicro ha raggiunto il pareggio di bilancio e, con questo risultato, può camminare con le proprie gambe. È un passaggio fondamentale, che testimonia la maturità del progetto e l’efficacia del modello di microfinanza che abbiamo costruito e sostenuto in questi anni. L’impatto sociale che PerMicro continua a generare ci ricorda che l’impresa può e deve essere anche strumento di cambiamento positivo. E questo traguardo non è un punto d’arrivo ma un punto di partenza per nuove sfide e nuove opportunità di crescita.”

Cristina Di Bari, Presidente di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, ha dichiarato: “La Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, ente impact oriented di Fondazione CRT, è partner di PerMicro dal 2009, con l’obiettivo di ampliare la platea di accesso al sistema creditizio, attraverso percorsi di affiancamento alle persone che desiderano uscire da una condizione di instabilità finanziaria. Fornire supporto e strumenti abilitanti per la gestione di una microimpresa o per superare un momento di difficoltà nel bilancio familiare, significa rafforzare la comunità nel suo complesso, creando opportunità di crescita economica e di stabilità sociale. Leggere attraverso un prezioso monitoraggio i dati che sono emersi negli anni è certamente utile a consolidare un modello di finanza sociale sempre più rispondente ai bisogni di una fascia media della popolazione, spesso intraprendente e operosa, oltre che meritevole di un accompagnamento per consolidare la propria funzione attiva nella società.”

Alberto Anfossi, Segretario Generale di Fondazione Compagnia di San Paolo, ha dichiarato: “La missione di PerMicro, che prevede di fornire credito a soggetti non bancabili, è evidentemente di difficile realizzazione basandosi soltanto su strumenti di mercato e tuttavia risponde a un bisogno sociale molto rilevante, come testimoniano le misure di impatto oggi presentate. Dopo un lungo percorso possiamo dire oggi che PerMicro è in grado di perseguire la sua missione in modo sostenibile, basando la propria operatività sull’autofinanziamento. Come Fondazione Compagnia di San Paolo, siamo particolarmente soddisfatti di avere contribuito, con i nostri capitali pazienti, a raggiungere questo risultato”.

***

La metodologia della ricerca per PerMicro

PerMicro ha avviato nel 2015 con il Politecnico di Milano un percorso strutturato di misurazione del proprio impatto sociale, oggi portato avanti da Triadi spin-off del Politecnico di Milano. Dopo una prima fase incentrata sull’analisi dei prestiti erogati tra il 2009 e il 2014, la valutazione è stata progressivamente estesa agli anni successivi e, dal 2021, è diventata un’attività sistematica, con misurazioni annuali effettuate a 24–36 mesi dall’erogazione del finanziamento. Questo approccio ha permesso non solo di rendicontare i risultati raggiunti, ma anche di migliorare l’efficacia delle azioni future attraverso una lettura approfondita dei cambiamenti sociali ed economici generati.

“Upgrading Financial Inclusion for Marginalised Migrants” (UpFin) è un’iniziativa, finanziata dal programma Erasmus+ dei partenariati su piccola scala per l’istruzione degli adulti (KA210-ADU), che mira a potenziare i lavoratori migranti emarginati attraverso l’educazione e l’orientamento finanziario, favorendo la loro inclusione sociale ed economica.

Partner:

Obiettivi del progetto UpFin:

  • Rafforzare i lavoratori migranti: migliorare le loro competenze finanziarie, tra cui l’elaborazione del bilancio individuale, la capacità di risparmiare e l’accesso ai finanziamenti tradizionali, per promuovere l’indipendenza socio-economica.
  • Sostenere le organizzazioni: favorire il miglioramento delle competenze del personale dedicato all’accoglienza dei migranti, per fornire educazione finanziaria di base ai beneficiari.
  • Promuovere la collaborazione: rafforzare le reti europee per la condivisione delle buone pratiche di inclusione finanziaria.

Attività principali del progetto UpFin:

  1. Plan (settembre – dicembre 2024):
  • Analizzare buone pratiche di educazione finanziaria rivolte a migranti.
  • Sviluppare una metodologia europea condivisa con materiali su misura, tra cui un manuale per il personale (operatori sociali), una guida per le organizzazioni che si occupano di accoglienza agli stranieri e un kit di strumenti per i beneficiari migranti.
  1. Do (gennaio-luglio 2025):
  • Testare gli strumenti di educazione finanziaria, coinvolgendo in sessioni formative separate 20 operatori sociali e 30 persone migranti in Italia e Grecia.
  1. Check and Act (agosto-novembre 2025):
  • Valutare i risultati del progetto pilota, perfezionare i materiali e tradurli (in inglese, italiano, greco, francese e arabo).
  • Diffondere i materiali attraverso eventi ad Alba, Italia, e Karditsa, Grecia

Ciclo di incontri per studenti di Conoscere la Borsa ed. 2024 – 2025.

Salerno – 20 maggio 2025

La Fondazione Carisal interviene sul territorio sostenendo progetti ed iniziative in contrasto alla  povertà educativa e culturale con un approccio inclusivo e partecipativo insieme ad Istituti secondari, Università, Enti locali, Fondazioni e realtà del terzo settore.  In tale direzione, la Fondazione ha sostenuto e promosso, per il 18° anno consecutivo, l’edizione 2024-2025 del progetto didattico europeo di simulazione borsistica Conoscere la Borsa, promosso a livello nazionale da Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio) con lo scopo di contribuire alla formazione dei giovani, in particolare nel campo dell’educazione finanziaria”.

Così, il Presidente della Fondazione Carisal, Domenico Credendino nell’intervento di saluto all’incontro conclusivo di Conoscere la Borsa ed. 2024 che si è svolto ieri nell’Aula Magna dell’Istituto Genovesi da Vinci di Salerno. All’evento, organizzato da Fondazione Carisal a livello locale nell’ambito del Ciclo di incontri di Conoscere la Borsa con esperti di economia e finanza, presenti altresì, in rappresentanza della Fondazione Carisal, il direttore Francesco Paolo Innamorato, la responsabile del Progetto, Giovanna Tafuri e lo staff coinvolto;  Tommaso Apicella, senior advisor di Banca Patrimoni Sella, che ha sostenuto anche quest’anno il Progetto Conoscere la Borsa.

Ad accogliere e a dare il benvenuto agli studenti provenienti dalle scuole coinvolte di Salerno e Provincia, la Dirigente scolastica Lea Celano dell’Istituto Genovesi – Da Vinci di Salerno, che ha ospitato l’incontro con l’intervento di Benigno Imbriano, Amministratore Delegato di PerMicro su “Inclusione finanziaria: il modello PerMicro”,  tema  che ha suscitato grande interesse da parte degli studenti, dando vita in conclusione ad un vivace dibattito con diverse domande e tanti spunti di riflessione. Al termine della mattinata, si sono volte le Premiazioni provinciali delle 2 squadre vincitrici: “Bull and bear Minds” del Corbino di Contursi Terme (prof. referente Antonella Barletta) e “Crazy economy” del Besta – Gloriosi di Battipaglia (prof referente Antonella Ferro), rispettivamente prime nella classifica performance e della sostenibilità per l’edizione 2024 di Conoscere la Borsa.

 Il team “Bull and bear Minds” è stato inoltre premiato al Meeting Nazionale di Conoscere la Borsa dal 1° al 3 aprile 2025 a Volterra, organizzato da FCR  e C.R. di Volterra per le prime squadre classificate in Italia,  grazie anche al sostegno della Fondazione Carisal ed il contributo delle altre Fondazioni aderenti. Un premio di partecipazione e un attestato  sono  stati riservati dalla Fondazione Carisal a tutti gli studenti e i docenti appartenenti ai 39  team delle 13 Istituti scolastici che hanno  preso parte  all’edizione 2024: Genovesi Da Vinci (sez. tecnico economico);  Liceo T. Tasso, Convitto Nazionale Tasso con Liceo Classico Europeo e IP Trani (annesso), Alfano I, Galilei – di Palo di Salerno;  Vico (sez. Tecnico), Sensale  e il Marconi di Nocera Inferiore; Confalonieri di Campagna; Besta – Gloriosi di Battipaglia, Corbino di Contursi Terme; Federico II di Capua, (ammesso a partecipare per mancanza di enti aderenti nella provincia di riferimento).

Terminato l’evento, gli studenti del Genovesi Da Vinci hanno avuto l’opportunità di intervistare il relatore e il Presidente della Fondazione Carisal alla web Radio Genovesi Da Vinci (https://podcastaddict.com/podcast/genovesi-selvaggio/5505911).

 

“Upgrading Financial Inclusion for Marginalised Migrants” (UpFin) è un’iniziativa, finanziata dal programma Erasmus+ dei partenariati su piccola scala per l’istruzione degli adulti (KA210-ADU), che mira a potenziare i lavoratori migranti emarginati attraverso l’educazione e l’orientamento finanziario, favorendo la loro inclusione sociale ed economica.

Partner:

Obiettivi del progetto UpFin:

  • Rafforzare i lavoratori migranti: migliorare le loro competenze finanziarie, tra cui l’elaborazione del bilancio individuale, la capacità di risparmiare e l’accesso ai finanziamenti tradizionali, per promuovere l’indipendenza socio-economica.
  • Sostenere le organizzazioni: favorire il miglioramento delle competenze del personale dedicato all’accoglienza dei migranti, per fornire educazione finanziaria di base ai beneficiari.
  • Promuovere la collaborazione: rafforzare le reti europee per la condivisione delle buone pratiche di inclusione finanziaria.

Attività principali del progetto UpFin:

  1. Plan (settembre – dicembre 2024):
  • Analizzare buone pratiche di educazione finanziaria rivolte a migranti.
  • Sviluppare una metodologia europea condivisa con materiali su misura, tra cui un manuale per il personale (operatori sociali), una guida per le organizzazioni che si occupano di accoglienza agli stranieri e un kit di strumenti per i beneficiari migranti.
  1. Do (gennaio-luglio 2025):
  • Testare gli strumenti di educazione finanziaria, coinvolgendo in sessioni formative separate 20 operatori sociali e 30 persone migranti in Italia e Grecia.
  1. Check and Act (agosto-novembre 2025):
  • Valutare i risultati del progetto pilota, perfezionare i materiali e tradurli (in inglese, italiano, greco, francese e arabo).
  • Diffondere i materiali attraverso eventi ad Alba, Italia, e Karditsa, Grecia

Nell’occasione dell’inaugurazione della filiale PerMicro di Padova all’interno di Banca Etica, si è svolto un confronto con Fondazione Giulia Cecchettin su “L’inclusione finanziaria per contrastare la violenza economica”

PerMicro e Banca Etica insieme dal 2019 I divari di genere nell’accesso ai servizi finanziari e al credito sono infatti una delle componenti che rende le donne più vulnerabili a forme di violenza economica che possono portare a una compressione della libertà individuale e delle capacità di autodeterminazione. Anche per questo la finanza etica e la microfinanza da sempre si pongono l’obiettivo di facilitare l’inclusione economica e finanziaria delle ragazze e delle donne, ed è questo uno dei terreni di collaborazione che contraddistingue la pluriennale partnership tra Banca Etica e PerMicro. Dal 2019 Banca Etica è socia di PerMicro con il 10% del capitale sociale, e in questi 5 anni sono state molte le iniziative di inclusione finanziaria condotte insieme, a favore di imprese create da donne, migranti e non solo. Una partnership che oggi si rafforza con l’apertura della filiale di PerMicro presso i locali della filiale di Banca Etica a Padova. Una vicinanza valoriale e strategica che replica quanto già sperimentato con efficacia a Firenze e a Lamezia Terme, dove PerMicro condivide i locali di Banca Etica e realtà a lei collegate.

Disuguaglianze di genere e accesso al credito
L’accesso al credito rappresenta un indicatore fondamentale per misurare l’inclusione finanziaria e l’autonomia economica delle persone, e in Italia la disparità di genere su questo fronte è concausa di una minore possibilità delle donne di investire, acquistare una casa o avviare un’attività imprenditoriale. Le donne presentano del resto una vulnerabilità economica superiore per la maggior variabilità del reddito (27% vs 22%) e tendono ad avere meno consapevolezza in materia di prodotti finanziari, sostenibilità e servizi di investimento digitalizzati, e più frequentemente ricorrono dunque a consulenze di professionisti (43% vs 33%). Specularmente, più di rado prendono decisioni autonome (13% vs. 19%). Ma, soprattutto, le donne che accedono ai finanziamenti sono quasi la metà degli uomini, e il 37% di loro non possiede nemmeno un conto corrente personale, mentre il recente rapporto Inclusione finanziaria e microcredito. Per un nuovo dialogo con i territori rileva come la minor partecipazione delle donne alla vita economica “formale” sia alla base delle loro minori conoscenze finanziarie e, di conseguenza, delle maggiori difficoltà di accesso ai servizi finanziari. Eppure le imprese femminili sono mediamente più attente alle tematiche ESG e hanno maggiore propensione a creare nuovi posti di lavoro, e le donne hanno una maggiore avversione al rischio (74% vs 67% degli uomini); alle perdite (44% vs. 28%) e sono caratterizzate da approccio underconfidence (38% vs 32%), più cauto.

Secondo uno studio curato FABI, il divario nell’accesso al credito tra uomini e donne trova spesso radici in stereotipi culturali ancora radicati, procedure burocratiche complesse e scarsa attenzione del sistema bancario alle specifiche esigenze femminili. Superare questo ostacolo è necessario non soltanto per ragioni di equità sociale: laddove l’accesso al credito per le donne è equo e inclusivo, si ottengono risultati migliori in termini di crescita economica, innovazione, occupazione e benessere sociale. 

Cosa fa PerMicro: inclusione finanziaria e impatto 
In Italia, dal 2007 PerMicro prova a dare una risposta a questa sfida, favorendo l’inclusione sociale attraverso l’inclusione finanziaria di soggetti esclusi dai canali tradizionali del credito. PerMicro è una società che si occupa di inclusione finanziaria in Italia e opera su tutto il territorio nazionale attraverso 23 filiali in 15 regioni italiane, di cui due in Veneto a Padova e Venezia. Fino al 2024 PerMicro ha concesso 40.555 finanziamenti, per un totale erogato di oltre 336 milioni di euro, erogando il 46% dei suoi finanziamenti a donne. Nell’anno 2024 il dato è del 36%.

Nei 13 anni di attività (2009-2021) presi in esame da una ricerca del Politecnico di Milano sull’impatto sociale di PerMicro, si registra un incremento medio annuo dell’erogato del +30%, passando da 1,5 mln del 2009 a 26 mln del 2021.

  • Più di 1.070 imprenditori e imprenditrici e 7.054 famiglie sono passate da non bancabili a bancabili. 
  • 3.052 nuovi posti di lavoro creati con l’assunzione di persone da parte di imprenditori finanziati
  • 1,2 nuovi posti di lavoro generati in media da ogni imprenditore finanziato (di cui 64% giovani, 28% migranti, 46% donne, 44% disoccupati).
  • 1.433 imprenditori sono passati da una posizione lavorativa precaria ad una stabile.
  • 2.168 imprenditori hanno visto aumentare il reddito mensile.
  • 132 milioni di entrate statali (ammontare del gettito IRPEF dopo l’aumento del reddito + ammontare del gettito fiscale dovuto all’aumento dei consumi).
  • 17,4 milioni di riduzione della spesa pubblica (calcolo sui sussidi sociali non distribuiti dallo Stato).

Anna Fasano, presidente di Banca Etica: “L’inaugurazione di uno spazio fisico dove si sviluppa sinergia tra microfinanza e finanza etica consente che entrambe operino più efficacemente al servizio delle donne vittime di violenza economica e dell’inclusione in generale. Ma non solo. Questa è l’occasione per affermare che il denaro e la finanza generano condivisione nelle relazioni e possono diventare soluzioni vicine, integrate nella quotidianità delle persone. Perché ciò accada serve però il lavoro tenace di chi – come Fondazione Giulia Cecchettin e Fondazione Finanza Etica – fa informazione, educazione critica e formazione, ponendo le basi di un percorso sicuro che trova sbocco nell’azione della filiera del credito, garantita in questo luogo da PerMicro e Banca Etica.

Francesca Giubergia, presidente di PerMicro: “Oggi le donne, soprattutto nel panorama economico e finanziario, sono ancora fortemente sottorappresentate. PerMicro incarna la propria mission quando riesce a dare fiducia, voce, strumenti finanziari e culturali a chi non ha accesso a queste opportunità. Le donne che finanziamo nei loro progetti, famigliari o imprenditoriali, confermano un dato significativo: chi per necessità, chi per sfida, chi per vocazione, ognuna di loro ha un grande potenziale. Garantire dunque un accesso più equo e diffuso al credito per le donne, produrrebbe effetti benefici non solo per la loro autonomia economica, ma anche per l’intera economia nazionale.” 

Gino Cecchettin, presidente di Fondazione Giulia Cecchettin: “L’inclusione finanziaria è essenziale per garantire alle donne libertà e autonomia. Senza accesso alle risorse economiche, molte restano intrappolate in situazioni di violenza. Per questo è fondamentale investire nell’educazione fin da piccoli come stiamo facendo con Fondazione Giulia: insegnare il valore dell’indipendenza economica e del rispetto aiuta a costruire una società più giusta. La formazione è la chiave per un vero cambiamento culturale.

In Italia le donne sono tra le categorie a maggior rischio di esclusione finanziaria: il 37% non ha un conto corrente personale.

Le donne che accedono ai finanziamenti sono quasi la metà degli uomini anche se le imprese femminili sono più attente alle tematiche ESG e hanno maggiore propensione a creare nuovi posti di lavoro.

Come possiamo ridurre questo squilibrio e lavorare per l’autonomia finanziaria delle donne?

Perché è importante prevedere dei percorsi di educazione finanziaria e di accompagnamento alla persona, di pari passo con la concessione del credito?

Ne parliamo insieme a Padova il 7 aprile h 12.00, in occasione dell’apertura della nostra nuova filiale a Padova, presso i locali di Banca Etica in corso del Popolo, 77.

Interverranno:

  • Anna Fasano, presidente di Banca Etica e consigliera della Fondazione Giulia Cecchettin
  • Francesca Giubergia, presidente di PerMicro
  • Gino Cecchettin, Presidente della Fondazione Giulia Cecchettin
  • Anna Maria Tarantola, vice presidente della Fondazione Giulia Cecchettin
  • Benigno Imbriano, amministratore delegato di PerMicro
  • Nazzareno Gabrielli, direttore generale di Banca Etica

Testimonianza di un’impresa femminile finanziata da PerMicro.

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