Un nuovo metodo per calcolare l’impatto della microfinanza sui sistemi sociali e per permettere una valutazione più attenta del ruolo del microcredito nel suo confronto con altre politiche di welfare è l’oggetto del seminario di presentazione dei risultati della ricerca svolta dal CeSPEM dell’Università Cattolica di Piacenza insieme all’Università di Parma, Microfinanza srl e la Rete Italiana di Microfinanza.

Il seminario si terrà il 28 novembre a partire dalle 9.30 in Università Cattolica a Piacenza (presso il Meeting Center “Il fienile”) e avrà come obiettivo la presentazione dei risultati di tre anni di ricerca svolta per conto della Banca Europea degli Investimenti e del Fondo Europeo degli Investimenti.

L’Unione Europea sta investendo in modo crescente nel settore della microfinanza, allo scopo di sostenere la creazione e lo sviluppo di imprese promosse da persone che, per differenti ragioni, non hanno accesso ai tradizionali circuiti del credito bancario. Per questo il Fondo Europeo degli Investimenti e il programma EASI – Employment and Social Innovation – mette a disposizione molteplici strumenti finanziari (linee di finanziamento e garanzie) e risorse dedicate per l’attività di assistenza tecnica di cui le microimprese abbisognano al fine di realizzare i loro piani di investimento.

Una misurazione corretta dell’impatto di queste azioni non può essere sintetizzata dagli indicatori tradizionali della finanza di impresa ma deve essere estesa all’insieme di dimensioni economiche, sociali e ambientali coinvolte. Una delle conclusioni più interessanti della ricerca è quella di aver sviluppato una metodologia che permette di considerare gli impatti sull’occupazione, sulla qualità della vita e sulla diminuzione del rischio di esclusione sociale, nonché sull’aumento della probabilità di accesso al credito tradizionale. Considerando questi effetti, il tasso di rendimento sociale (social return on investment) può arrivare a raddoppiare attraverso azioni di microcredito. Le analisi sono state condotte in Bosnia, Italia e Spagna. Il team di ricerca ha visto la partecipazione di Giulio Tagliavini e Lucia Poletti dell’Università di Parma, di Giampietro Pizzo e Katia Raguzzoni di Microfinanza, di Riccardo Grazioli dell’Università Cattolica, di Antonella Notte e Domenica Federico dell’Università della Calabria, e di Andrea Calzolari esperto di microcredito.
Il rapporto sarà illustrato nel corso dell’incontro alla presenza di Salome Gevatdze e Simone Uccheddu di FEI
e di Giuseppe Torluccio della Grameen Foundation Italia.

Nel pomeriggio una importante tavola rotonda, coordinata da Giampietro Pizzo, presidente della Rete Italiana di Microfinanza – RITMI, vedrà la partecipazione di esperti del settore. Parteciperanno al dibattito: Franco Egalini della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Donata Folesani di ART-ER, Laura Foschi di ADA Luxembourg, Andrea Limone di PerMicro, Marco Mazzoli dell’Università di Genova, Susanna Piccioni della Fondazione Don Mario Operti, Patricia Pulido di ACAF, Fabio Salviato di SEFEA Impact e Pier Paolo Ficarelli di Penso a Te – Educazione Finanziaria per Migranti. Un ricco parterre che metterà in evidenza le implicazioni e gli impatti economici e sociali delle politiche di microcredito.

Scarica il programma del seminario!

Giovedì 21 novembre alle ore 10.00, presso la Casa dei Diritti (via De Amicis 10, Milano), si terrà un importante evento per il primo anno di ENTERPRISE4INTEGRATION.

Attraverso le testimonianze dei beneficiari e dei partner, l’appuntamento di giovedì si propone di ripercorrere il percorso fatto e lanciare i servizi che il progetto mette a disposizione degli imprenditori stranieri nel nuovo anno.

Il progetto, promosso da Soleterre con il sostegno della JPMorgan Chase Foundation, è stato realizzato in partnership con Unione Artigiani della Provincia di Milano, Singa Italia, Fondazione Sodalitas e PerMicro.

Per iscriversi è necessario inviare una e-mail a info@program4integration.org indicando come oggetto “Evento Enterprise4Integration”.

L’imprenditorialità degli immigrati in Italia si conferma come un fenomeno dinamico, in continua crescita e in progressiva diversificazione, per quanto caratterizzato, allo stesso tempo, da specifici tratti di fragilità, direttamente legati alla maggiore debolezza socio-economica della popolazione di origini straniera: una condizione di svantaggio a cui i cittadini immigrati rispondono interpretando le esigenze dei tessuti economico-produttivi locali e cogliendone gli spazi e i canali di inserimento a loro accessibili. Anche negli anni più bui della crisi economico-occupazionale, rilevante è la continua tendenza alla crescita del numero delle attività di imprenditori stranieri. Un andamento in controtendenza che mette in risalto il contributo positivo delle attività avviate dai migranti in termini di tenuta della base imprenditoriale del Paese e che evidenzia l’elevata flessibilità occupazionale dei lavoratori di origine straniera e la loro capacità di adattamento alle evoluzioni e alle esigenze del mercato.

Anche nel corso del 2018 i dati raccolti nel Registro delle Imprese continuano ad attestare l’aumento delle attività indipendenti gestite da cittadini migranti sul territorio nazionale, un aumento significativo (+2.5% pari a 15mila azienda in più rispetto alla fine del 2017), a cui si associa un incremento del loro impatto sull’intero tessuto d’impresa nazionale.

Il progetto Enterprise4Integration è stato in grado di intercettare, supportare ed accompagnare questo fenomeno in continua crescita, attraverso percorsi di formazione e incubazione per aspiranti imprenditori, workshop per migliorare le strategie di crescita d’impresa, servizi di orientamento e informazione su tematiche legali e burocratiche, incontri di networking tra imprenditori e stakeholder rilevanti del mondo imprenditoriale per favorire scambi e sostegno e servizi di supporto sociale e psicologico in grado di sostenere fragilità e insicurezze che la scelta imprenditoriale comporta.

Scarica il programma dell’evento!

www.program4integration.org

SUI NAVIGLI ARRIVA COMBO, L’OSTELLO DI RINGHIERA:
AMBIENTI FLUIDI, ACCOGLIENZA TAILOR-MADE E SPERIMENTAZIONE CULTURALE.

Spazi dedicati al cibo, all’arte, al sociale e alla musica. Così un edificio storico sul Naviglio Grande torna alla vita come luogo di ospitalità integrata. Un ostello per globetrotter. Una casa per la città. Uno spazio da abitare con la cultura. Un bar aperto per uno snack notturno o un caffè con un amico. Una radio che suona tutto il giorno dentro e fuori l’atrio di un palazzo restituito alla vita.

È uno, due, tre e molti ostelli. È il progetto avviato a maggio 2019 a Venezia, sbarcato a settembre a Milano e previsto per dicembre a Torino. Ospitato in edifici storici abbandonati, nei quartieri più dinamici delle principali città italiane, ogni sede ospita la grandezza dell’intero progetto. C’è un ristorante e un bar-café aperto tutto il giorno, tutti i giorni. Una zona per ospitare talk, screening, live set, listening session e performance. E una stanza per residenze artistiche, collettivi, gallerie e non-profit.

«Abbiamo immaginato Combo come uno spazio aperto in grado di attrarre e far sentire a proprio agio chi visita una città per la prima volta, chi ha qualcosa da esprimere e condividere e chi è semplicemente curioso» dichiara Michele Denegri, imprenditore e anima del progetto. «Combo nasce in palazzi dimenticati e nel riqualificarli vogliamo diventare la casa più conveniente per il turista, più stimolante per i cittadini e più attraente per chi già è protagonista nel mondo della cultura. Ci consideriamo un social network fisico, fatto di una comunità che condivide principi e valori e che parla un suo linguaggio».

La prima città ad ospitare Combo è stata Venezia, tra il ponte di Rialto e il mercato del pesce, nella sede dell’Ex Convento dei Crociferi, ricca e suggestiva nei suoi scorci, loggiati e cortili. Ha seguito Milano, all’interno di uno storico edificio di ringhiera sul Naviglio Grande con il suo popolo di artisti, giovani e cosmopoliti. Per la fine 2019 Combo sarà a Torino, nell’Ex Caserma dei Vigili del Fuoco a Porta Palazzo, cuore vivo di una città interculturale.

A Milano, Combo è anche uno spazio aperto con servizi di supporto a territorio e cittadini.
PerMicro S.p.a., intanto: una tra le più importanti società specializzate in microcredito in Italia, offrirà supporto e consulenza in accompagnamento a prestiti per imprese e privati, che abbiano difficoltà ad accedere al sistema bancario tradizionale.
Il secondo attore che avrà casa in Combo a Milano sarà il progetto Polìsola, centro psico-pedagogico di supporto alla genitorialità, con percorsi di sostegno, psicoterapia individuale o familiare o attività terapeutiche relazionali e artistiche. Entrambi i servizi saranno accessibili su appuntamento.

Combo rinasce in un quartiere iconico per i milanesi, nella location della trattoria Isola Fiorita e a pochi metri dal tempio del jazz milanese degli anni ’70, Al Capolinea, spazio per musicisti residenti e di passaggio dalla città. A quello spazio e a quella vita ritorna.

Combo Milano in numeri
• 42 camere, 217 posti letto
• Camere private e condivise da 3,4 e 6 letti con bagno privato
• Reception 24/24, deposito bagagli, cucina e sala comune, lavanderia automatica
• Colazioni, bar, ristorante, cocktail lounge
• Radio booth, spazi flessibili per incontri di lavoro, workshop, reading, esposizioni

Combo in uno sguardo
Venezia e Milano attive, Torino in arrivo. Ecco il resto dei numeri.
• VENEZIA: 8800 m2 / 255 letti – Ex Convento dei Gesuiti, Cannaregio, maggio 2019
• MILANO: 2200 m2 / 217 letti – Storico edificio di ringhiera, Naviglio Grande, settembre 2019
• TORINO: 5000 m2 / 260 letti – Ex Caserma dei Vigili del Fuoco, Porta Palazzo, dicembre 2019