Torino, venerdì 15 settembre. Si è svolto oggi, presso la sede di Ersel a Torino, l’evento “CEB e PerMicro: l’Europa a sostegno del microcredito” durante il quale il Governatore della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB), Carlo Monticelli, ha annunciato la concessione di una linea di credito di 12 milioni di euro a favore di PerMicro.

Il Programma

CEB fornisce programmi di prestito agli istituti di microfinanza in Europa con l’obiettivo di promuovere l’imprenditorialità e il lavoro autonomo, sostenere la creazione e lo sviluppo delle microimprese, contribuendo così alla generazione di reddito, al mantenimento e alla creazione di posti di lavoro, nonché all’inclusione finanziaria di popolazioni vulnerabili, comunità rurali, donne, migranti e minoranze etniche, con l’obiettivo di affrontare le disparità regionali, le disuguaglianze di reddito e gli squilibri di genere.

Il prestito del programma in oggetto sarà destinato a sostenere il portafoglio di prestiti a imprese di PerMicro per il finanziamento degli investimenti e delle esigenze di capitale circolante delle stesse. La linea di credito concessa da CEB consentirà a PerMicro di erogare prestiti con le seguenti caratteristiche:

  • i destinatari finali sono rappresentati da microimprese, comprese le start-up, che impiegano meno di 10 persone e il cui fatturato annuo o totale di bilancio annuo non supera i 2 milioni di EUR (definizione UE di microimprese);
  • i prestiti avranno una durata compresa tra 24 e 72 mesi e non richiederanno la presenza di garanzie reali;
  • almeno il 25% deve essere erogato a imprese femminili;
  • non sono ammessi i rifinanziamenti;
  • non sono ammessi finanziamenti a commercianti o produttori di tabacco;
  • altri settori non ammessi, oltre a quelli vietati dal codice etico di PerMicro (armi, settore pornografico, scommesse): settore estrattivo, inceneritori per trattamento rifiuti, settori che prevedono esperimenti su animali, real estate, finanziario, nucleare, settori dannosi per la salute o l’ambiente.

Lo scenario
L’Italia ha il maggior numero di lavoratori autonomi (2,2 milioni) nell’UE ed è identificata come uno dei paesi dell’UE con il maggior numero di imprenditori (0,6 milioni). Inoltre, il paese ha la seconda più alta popolazione di residenti stranieri nell’UE (9% della popolazione). Anche in Italia sono presenti divari significativi in termini di attività imprenditoriale e inclusione finanziaria, soprattutto per i gruppi più vulnerabili.

La microfinanza può avere un impatto positivo su tali sfide che l’Italia si trova ad affrontare promuovendo l’attività imprenditoriale, il lavoro autonomo e lo sviluppo economico. L’Italia presenta il gap finanziario stimato più elevato per la microfinanza nell’UE, con una domanda insoddisfatta di microcredito stimata in circa 2 miliardi di euro all’anno, pari a circa il 15% del gap finanziario totale nell’UE.[1]

L’erogazione di microprestiti consente alle persone finanziariamente escluse, in particolare quelle senza garanzie e senza storico creditizio, di avere accesso al credito. Questa tipologia di finanziamento viene spesso utilizzata come mezzo per incoraggiare l’incremento del lavoro autonomo (spesso favorendo la transizione dalla disoccupazione al lavoro autonomo) e per sostenere la formazione e la crescita di microimprese, svolgendo un ruolo importante nell’attuazione degli obiettivi politici dell’UE. La base clienti di PerMicro è costituita da clienti finanziariamente esclusi, a cui viene concesso un prestito con l’obiettivo finale di accompagnarli verso la bancabilità.

L’impatto sociale stimato del Programma sarà considerevole: aggiungendo l’attenzione alla dimensione di genere nei prestiti alle imprese ammissibili, tale impatto poggerà non solo sul numero di posti di lavoro che saranno mantenuti o creati, facilitando l’accesso ai finanziamenti e all’attività imprenditoriale delle microimprese o start-up esistenti, ma anche sulla riduzione della disparità di genere.

Impatto Sociale di PerMicro

Una ricerca condotta dal Centro Tiresia del Politecnico di Milano ha analizzato l’impatto sociale di 11 anni di attività (2009-2019) di PerMicro:

  • Persone non bancabili divenute bancabili: 6.335.
  • Posti di lavoro creati: 2.452.
  • Aumento delle entrate statali (gettito Irpef e fiscale dovuti all’aumento di redditi e consumi): Euro 111 milioni.
  • Riduzione della spesa pubblica (riduzione sussidi statali e costi amministrativi): Euro 17 milioni.
  • Mediamente ogni impresa finanziata ha creato 1,3 posti di lavoro.

Dichiarazioni
L’Amministratore Delegato di PerMicro, Benigno Imbriano, dichiara: “Il divario tra i pochi sempre più ricchi e i tanti sempre più poveri è qualcosa che, se non affrontato, condizionerà irrimediabilmente il nostro futuro, rendendo difficile la vita anche di chi pensa di non essere parte di queste dinamiche. Un paese integro, sano nei suoi principi, dovrebbe essere in grado di lavorare per la sua crescita economica, ma allo stesso tempo dovrebbe essere in grado di lavorare per ridurre le diseguaglianze. L’accesso a finanziamenti agevolati come il prestito CEB sarà fondamentale per PerMicro per sostenere le proprie attività, consentendoci di aumentare i nostri volumi di attività e dunque il nostro impatto sociale.”

Carlo Monticelli, Governatore della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, aggiunge “Il sostegno al microcredito è parte integrante del mandato sociale della CEB e ha ormai acquisito una rilevanza strategica per la Banca. È importante sostenere le istituzioni che operano in questo settore, come PerMicro, in modo che la loro attività arrivi a sostenere un numero sempre maggiore di microimprenditori che desiderano avviare una nuova attività o espandere quella esistente, contribuendo così alla promozione dell’inclusione finanziaria e sociale nel paese. La nostra cooperazione decennale con PerMicro e l’impatto sociale che questa ha prodotto sono un esempio tangibile di come le istituzioni finanziarie ed europee possano unirsi per affrontare sfide complesse, investendo nelle persone e nelle comunità.”

“Abbiamo sempre creduto nell’importanza sociale di un progetto come quello di PerMicro, e per questo abbiamo scelto di sostenerlo fin dal 2007, prima con Fondazione Paideia e adesso con la nostra holding famigliare. – Ha commentato Guido Giubergia, Presidente di Narval – Vediamo nel microcredito un elemento fondamentale per lo sviluppo del Paese, sia in ambito sociale che produttivo, per sostenere quindi, da un lato le famiglie in difficoltà e dall’altra dare una possibilità a coloro che hanno una valida idea imprenditoriale. PerMicro, in questo senso, negli anni ha saputo fornire un apporto concreto di cui siamo molto orgogliosi.”


[1] Fonte dati: OECD (2021). The Missing Entrepreneurs 2021, p.41; Microfinance in the European Union: Market analysis and recommendations for delivery options in 2021-2027 p.3. e p. 91.

Abbiamo intervistato il nostro Amministratore Delegato, Benigno Imbriano, a pochi mesi dalla conferma del suo mandato in PerMicro.

Come è nata per lei l’opportunità di lavorare per PerMicro e di guidarla come AD?

Dopo 25 anni nel mondo del credito, di cui gli ultimi 13 in BNL BNP Paribas, nel 2019 manifestai il desiderio di misurarmi in una nuova sfida professionale. Grazie alla sensibilità dei Responsabili della Divisione di BNL, tra le varie opportunità percorribili, prendemmo in considerazione quella di concorrere per una posizione di responsabilità in una società del Gruppo o  in una società che avesse tra i suoi azionisti BNL BNP Paribas.
Sono stato nominato Amministratore Delegato di PerMicro il 7 ottobre 2019, dopo un percorso di selezione durato circa 6 mesi. Mai avrei immaginato di poter vivere un’esperienza lavorativa così coinvolgente dal punto di vista personale, densa di contenuti, certamente unica.

Perché la definisce “unica”?

Perché solo PerMicro è capace di raccogliere intorno alla sua mission sociale l’interesse di attori profondamente diversi tra loro, uniti dal desiderio di dare un sostegno concreto all’economia reale, ai giovani, alle famiglie in difficoltà. Un’azienda che in 16 anni di vita, nonostante risultati economici non positivi, continua a crescere e a svolgere la sua attività, grazie al costante supporto dei suoi soci che in tutti questi anni hanno custodito gelosamente la mission sociale, senza far mai mancare quanto necessario.
Ogni socio porta con sé sia il suo carisma, sia uno sguardo al suo particolare mondo: dal retail, a quello cooperativo e associativo, fino a quello delle fondazioni e degli investimenti sociali. Questa diversità ritengo sia un patrimonio a disposizione di PerMicro di straordinaria importanza.

Cosa possono fare le istituzioni finanziarie per aiutare la microfinanza, attraverso che tipo di supporto?

PerMicro per poter realizzare la sua mission sociale ha bisogno della collaborazione di chi vive il territorio. Solo vivendo il territorio e la relazione con i clienti, non importa se fisica, telefonica, digitale, si possono intercettare quelle situazioni in cui la presenza e l’utilità di PerMicro possono essere una soluzione, per chi vive una situazione di fragilità e di esclusione sociale, finanziaria ed economica.
PerMicro non fa concorrenza alle banche. Affianca il sistema bancario tradizionale in modo perfettamente complementare.
Ciò premesso, il ruolo delle banche è assolutamente fondamentale per la vita di un’azienda come la nostra ed è un ruolo duplice: da un lato sono le Banche a concedere i finanziamenti necessari per poter erogare i nostri prestiti e dall’altro garantiscono la necessaria collaborazione sul territorio, per accogliere e indirizzare tutte quelle persone che hanno bisogno di essere sostenute e accompagnate nel loro percorso di inclusione sociale e finanziaria.
L’apertura di un conto corrente è il primo passo verso l’inclusione economica e sociale di una persona.
Ad esempio, nel 2022 i colleghi di BNL e del Gruppo BNP Paribas (Bnl, Findomestic e Artigiancassa) hanno segnalato a PerMicro oltre 8,3 milioni di operazioni (quasi un terzo della produzione totale di PerMicro). I colleghi PerMicro da parte loro, hanno avviato alla “bancabilità” i loro clienti, attraverso l’apertura di oltre 2.000 nuovi conti correnti e il collocamento di oltre 1.100 prodotti di protezione.

Cosa possono fare le istituzioni pubbliche per aiutare la microfinanza, attraverso che tipo di supporto?

Mi dispiace evidenziare come nel sistema manchi quasi completamente il ruolo del Pubblico, il quale piuttosto che discutere su quale sia la forma più giusta di assistenzialismo, potrebbe impegnare una parte importante di queste risorse per mettere a disposizione sostegno finanziario a favore di chi vuole intraprendere un nuovo percorso professionale o imprenditoriale. All’interno di un contesto in cui ci si adoperi per generare nuova occupazione, realtà come la nostra ci sarebbero sempre, con assunzione di rischio in proprio.
Ad oggi, senza il ruolo determinante dei nostri azionisti e di alcune banche finanziatrici, in gran parte nostre socie, noi non potremmo dare alcun contributo.

Di cosa è più orgoglioso da quando è in PerMicro?

La pandemia e le difficoltà che abbiamo affrontato e superato insieme ai miei colleghi di PerMicro, hanno fatto sì che il mio legame con l’azienda diventasse da subito estremamente forte. La passione e la dedizione che ogni giorno i colleghi di PerMicro mettono nel proprio lavoro e l’attenzione che dedicano alle persone che a loro si rivolgono, sono per me un esempio costante. Entrare nella vita delle persone che si rivolgono a noi, conoscere i loro vissuti, le loro fragilità, vedere la dignità con la quale affrontano situazioni a volte inimmaginabili, è qualcosa che ti cambia dentro. Ogni giorno vivi e ascolti situazioni che ti portano a vedere la vita in una maniera diversa.
Mi rendo conto che tante volte non siamo in grado di capire ciò che ci circonda, non siamo consapevoli di quanto sia grande e di quanto stia montando una questione sociale che vede sempre più persone vivere situazioni lavorative, reddituali e sociali di grande fragilità e vulnerabilità. Il divario tra i pochi sempre più ricchi e i tanti sempre più poveri è qualcosa che, se non affrontato, condizionerà irrimediabilmente il nostro futuro, rendendo difficile la vita anche di chi pensa di non essere parte di queste dinamiche. Un paese integro, sano nei suoi principi, dovrebbe essere in grado di lavorare per la sua crescita economica, ma allo stesso tempo dovrebbe essere in grado di lavorare per ridurre le diseguaglianze.

Benigno Imbriano, lei è stato recentemente riconfermato dal CDA per un secondo mandato come Amministratore Delegato. Su quali linee guida intende impostare il tempo che ha davanti a sé?

Da poco più di due mesi ho ricevuto un nuovo mandato per i prossimi 3 anni. Sono estremamente felice e orgoglioso di poter continuare questa esperienza e di questo voglio ringraziare i soci, il presidente e i consiglieri di amministrazione.
Continuità sarà la linea guida che ci accompagnerà in questo nuovo triennio.
Continuità nella realizzazione quotidiana della nostra mission finalizzata all’inclusione sociale, attraverso il sostegno alla famiglia e attraverso la creazione di nuova occupazione, nel ricercare un equilibrio di volumi di erogato alle famiglie e micro imprese, nello sviluppo delle relazioni con tutte le realtà sociali, associative, economiche e finanziarie, pubbliche e private, interessate a generare impatto sociale sui territori.
Continuità per vincere la nostra sfida all’interno della sfida, ovvero ricercare un equilibrio tra impatto sociale e sostenibilità economica. Il mio sogno è quello di poter raccontare l’impatto sociale della nostra azienda, all’interno di un contesto di equilibrio economico. Questo creerebbe un modello senza precedenti in Italia e ci permetterebbe di essere ancora più incisivi e significativi nel generare inclusione sociale, economica e finanziaria del nostro paese.

Intervista all’Amministratore Delegato di PerMicro, Benigno Imbriano.

Divulgazione dei dati del Codice europeo di buona condotta – Divulgazione di informazioni finanziarie e operative

PerMicro è stata valutata per la conformità al Codice europeo di buona condotta per la fornitura di microcredito.

Il Codice definisce un insieme unificato di standard per il settore della microfinanza in Europa. Il Codice funge da strumento di autoregolamentazione e marchio di qualità per le istituzioni di microfinanza impegnate nella finanza etica. Maggiori informazioni sul Codice e sul processo di valutazione sono disponibili sul sito web della Commissione Europea.

Nell’ambito della valutazione della conformità al Codice, divulghiamo pubblicamente informazioni finanziarie e operative per aumentare la trasparenza e la comparabilità: Divulgazione di informazioni finanziarie e operative.