Uno strumento ulteriore a beneficio delle 128 BCC del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea per essere al fianco delle proprie comunità e di PerMicro che amplia così la sua presenza territoriale.

PerMicro e Iccrea Banca hanno perfezionato un’intesa per favorire l’accesso al credito sul territorio e l’inclusione finanziaria di soggetti in situazione di vulnerabilità economica.

Quello siglato è dunque un accordo che vede la collaborazione di PerMicro e delle 128 Banche di Credito Cooperativo aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, per mettere a disposizione delle comunità locali servite dalle BCC lo strumento del microcredito alle micro imprese, ai singoli privati e alle famiglie che necessitano di accedere al credito.

Quello del microcredito è un ambito dove il Gruppo Iccrea è il primo player bancario realizzando nel quinquennio 2015-2020 finanziamenti per oltre 70 milioni di euro, accogliendo al contempo oltre 3.000 richieste (dati riferiti al periodo maggio 2015 – 2020, dalla Sezione Microcredito del Fondo di Garanzia PMI).

PerMicro invece è l’intermediario finanziario specializzato in microcredito più importante in Italia e opera su tutto il territorio nazionale con una chiara mission di inclusione sociale. Dalla sua nascita nel 2007, PerMicro ha erogato 31.206 crediti per un valore di oltre 237 milioni di euro, contribuendo a sostenere numerose famiglie in difficoltà temporanea e favorendo l’occupazione e lo sviluppo di attività imprenditoriali in diversi settori.

Secondo il Rapporto Annuale 2020 dell’ISTAT, la pandemia in corso si è innestata su una situazione sociale con forti e crescenti disuguaglianze. Tali disuguaglianze pesano in maniera particolare sulle opportunità individuali, sulla partecipazione al mercato del lavoro, sui nuclei famigliari.  Sulle famiglie grava anche una certa vulnerabilità finanziaria causata da un sistema produttivo che potrebbe essere fortemente impattato dalla crisi di liquidità determinata dal lockdown.

L’iniziativa tra le due parti si inserisce dunque in questo contesto, dove con l’intesa con PerMicro il Gruppo Iccrea, secondo il proprio Piano di Sostenibilità, ha l’obiettivo di accrescere la qualità dell’assistenza alle proprie comunità locali e, insieme, il numero di BCC del Gruppo che favoriscono percorsi dedicati al microcredito e all’inclusione finanziaria per micro-imprese, PMI e famiglie.

Oltre alle attività legate ai prestiti sul territorio, l’accordo prevede l’avvio di incontri specifici a livello nazionale e locale, dedicati alla promozione del microcredito imprenditoriale e sociale, nonché alla formazione del personale delle BCC.

“Siamo estremamente orgogliosi di questa nuova collaborazione con il Gruppo Iccrea Banca. PerMicro trova che Iccrea Banca S.p.A. sia un partner ideale per parlare di prossimità e per esprimere al meglio la nostra complementarietà al sistema bancario: il credito cooperativo è storicamente quello maggiormente radicato al territorio, alle piccole realtà, ai piccoli paesi. Questo legame è assai prezioso anche per chi, come noi, cerca di poter offrire il proprio supporto e la propria assistenza, ad un numero sempre maggiore di persone in difficoltà ad accedere credito bancario, per mancanza di uno storico creditizio o di garanzie. Grazie a questa intesa, contiamo di raggiungere un numero molto più elevato di giovani, famiglie, startup e piccole attività imprenditoriali; nonché di aiutarli, attraverso i nostri piccoli finanziamenti e servizi di microfinanza, a contribuire alla ripartenza del nostro paese” afferma l’Amministratore Delegato di PerMicro, Benigno Imbriano.

“Come Banche di Credito Cooperativo abbiamo la delicata responsabilità di accompagnare lo sviluppo sostenibile di un territorio  – afferma Giuseppe Maino, Presidente di Iccrea Banca – e con l’accordo con un partner come PerMicro, che si inserisce nel Piano di Sostenibilità del nostro Gruppo, vogliamo accrescere il numero delle BCC che offrono soluzioni in grado di accogliere le esigenze delle nostre comunità e, grazie anche all’expertise del nostro partner, fare in modo che ogni Banca del Gruppo sostenga efficacemente un’iniziativa di microimpresa o le necessità finanziarie delle famiglie”.

Women to be free è il progetto di educazione finanziaria, empowerment e accompagnamento all’imprenditoria per donne vittime di violenza che nasce dalla collaborazione tra lo studio legale internazionale Dla Piper, l’Associazione MicroLab,  PerMicro e l’associazione Terra e Pace, grazie al contributo di CEB (Council of Europe Development), per le cooperative BeFree,Coop. EVA, Casa delle Donne.

Obiettivo del progetto è l’inclusione finanziaria di donne vittime di violenza attraverso percorsi di formazione e tutoraggio individuale che mirano a consentire alle donne di riacquistare l’autostima e la forza che il lavoro e l’autonomia economica consentono di avere.

L’iniziativa parte in un periodo molto difficile per l’occupazione femminile e di crescita di casi di violenze domestiche: in Italia l’ISTAT indica un aumento del 75% su base annua delle chiamate ai numeri verdi antiviolenza durante il 2020.

Spesso ai fenomeni di violenza domestica si associa anche la violenza economica e l’impossibilità per le donne di uscire da situazioni di abuso, non avendo una propria indipendenza economica. Basti pensare che in Italia solo il 63% delle donne tra i 25 e i 54 anni ha un’occupazione, contro il 94% degli uomini nella medesima fascia di età. Questo, negli ultimi anni, assieme alle restrizioni dovute alla pandemia,  ha ulteriormente ridotto la loro capacità di lasciare i partner violenti.

Il progetto, Women to be free, partito a luglio 2021, coinvolge 40 donne vittime di violenze domestiche, ospitate all’interno di case rifugio nelle regioni Lazio, Molise, Abruzzo, Emilia Romagna e Campania. L’iniziativa prevede un innovativo percorso di formazione integrato che si concentra sui temi della comunicazione empatica, a cura dell’Associazione Terra e Pace, dei diritti sul lavoro, a cura di DLA Piper, ed educazione finanziaria, a cura dall’Associazione MicroLab. Le formazioni hanno l’obiettivo di facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro delle partecipanti. A cura dell’Associazione MicroLab per le beneficiarie anche percorsi di mentoring individuali.

Altro aspetto innovativo del progetto l’inclusione di un percorso di formazione per tutor e formatori sui temi della Comunicazione Empatica (ispirata al modello di M.B. Rosenberg) sviluppato da Terra e Pace, per meglio supportare le beneficiarie.

Le donne che vorranno mettersi in proprio, aprendo un’attività imprenditoriale riceveranno supporto per lo sviluppo di un business plan da parte di PerMicro, da 2007 attiva nel microcredito. Inoltre a ricoprire il ruolo di project manager in MicroLab di questo processo di empowerment, per 5 mesi con contratto a tempo determinato, sarà una donna assistita proprio dalla cooperativa BeFree che è una delle cooperative beneficiarie del progetto.

Siamo molto contenti di far parte della rete di formatori che supportano Women to be free, il progetto che offre a più di 40 donne, vittime di violenza, incontri dedicati all’apprendimento di nozioni legali e pratiche per avviare una propria attività imprenditoriale. Da anni, lo Studio legale DLA Piper sostiene attivamente le donne vittime di violenza per aiutarle a uscire da situazioni di disagio e di dipendenza economica. Women to be free si inserisce nel più ampio programma di sostegno alle persone esposte a vulnerabilità che lo Studio conduce attraverso i gruppi di lavoro LAW – Leadership Alliance for Women e Pro Bono e che si colloca nel solco delle tante iniziative che promuovono la sostenibilità sociale lanciate dallo Studio”, dichiara Carmen Chierchia, partner e co-promotrice di LAW, Leadership Alliance for Women, il gruppo formato dalle professioniste dello studio per promuovere e valorizzare i talenti femminili.

“Il vero sostegno alle  donne vittime di violenza passa attraverso la ricostruzione di un proprio senso di consapevolezza, autonomia, responsabilità’. L’autonomia economica e la consapevole gestione delle proprie finanze sono pilastri essenziali di questo processo, occasione di un nuovo inizio. Grazie al programma  di formazione, mentoring e accompagnamento del progetto Women To Be Free possiamo generare consapevolezza e conoscenza di strumenti pratici per rimuovere  la trappola della violenza e dimenticare la passività della compassione” dichiara Corrado Ferretti, Presidente Associazione MicroLab.

Women to be Free costituisce un progetto ad impatto sociale molto importante per PerMicro: siamo orgogliosi di avere la possibilità di fornire un supporto concreto a donne che ne hanno fortemente bisogno per quanto hanno vissuto nel loro percorso di vita, al fine di accompagnarle a riacquisire autonomia personale, economica e professionale” sostiene Benigno Imbriano, Amministratore Delegato di PerMicro.

 “Siamo felici di essere parte di questo progetto innovativo che fornisce un supporto a 360° alle donne coinvolte.” Sostiene Gabriella Gastaldo, Presidentessa dell’associazione Terra e Pace.  “la nostra realtà contribuisce a promuovere l’indipendenza e la realizzazione delle donne attraverso un percorso di conoscenza di sé, autostima e fiducia grazie ad un lavoro individuale e di crescita nel gruppo”.

Più opportunità per i giovani: aulab, PerMicro e Fondazione Compagnia di San Paolo
insieme per sostenere la formazione nel settore IT

Aulab, la prima coding factory italiana, PerMicro e Fondazione Compagnia di San Paolo annunciano una partnership che darà la possibilità a soggetti senza una stabilità lavorativa di finanziare fino a 24 mesi l’iscrizione al corso Hackademy per diventare sviluppatore web.

L’obiettivo è dare un’opportunità concreta ai giovani che vogliono avviare una carriera nel settore IT, in cui è prevista una crescita che potrebbe toccare i 95 miliardi di euro nel 2024.

Permettere a chiunque, in particolare ai più giovani e a chi non può offrire garanzie, di accedere al credito per investire nella propria formazione e costruirsi una nuova professione in ambito IT: questo è l’intento della partnership stretta da aulab, PMI innovativa Italiana attiva nell’edutech e sviluppo software, con PerMicro, leader del microcredito Italiano e Fondazione Compagnia di San Paolo.

Se da un lato l’Ocse evidenzia per l’Italia un tasso di disoccupazione giovanile in aumento  dal 28,7% pre-pandemia al 33,8% nel Gennaio del 2021, dall’altro l’Osservatorio delle Competenze Digitali stima che in Italia ci sono oltre 100.000 figure richieste in ambito tech. Le aziende sono alla continua ricerca di personale in ambito IT per accelerare il processo di trasformazione digitale, ma non ci sono abbastanza risorse disponibili nel mercato.

ll corso aulab Hackademy che permette a chiunque di acquisire le competenze necessarie per avviare una carriera come sviluppatore web in 3 mesi, punta a colmare il gap fra chi è alla ricerca di un lavoro e larichiesta sempre crescente di figure professionali nel mercato digitale che, secondo le stime di Anitec-Assinform, potrebbe sfiorare i 95 miliardi di euro nel 2024.

Il progetto ha l’obiettivo di facilitare l’accesso alla formazione tech e si rivolge a persone interessate a partecipare al corso Hackademy che non hanno la possibilità di sostenere il costo di iscrizione e generalmente hanno difficoltà ad ottenere prestiti non potendo offrire particolari garanzie.

Questa iniziativa è possibile grazie ad un credito erogato da PerMicro ed al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo che partecipa alla creazione di un fondo di garanzia vincolato, oltre a svolgere attività di monitoraggio e valutazione per analizzare gli esiti del progetto.

La fase iniziale del progetto prevede l’erogazione del credito a 50 candidati al corso Hackademy di aulab che avranno la possibilità di rateizzare l’investimento fino a 24 mesi, anche senza busta paga.

Inoltre, è prevista un’azione parallela che coinvolge 5 persone particolarmente vulnerabili e con bassi livelli di occupabilità – normalmente seguite da altri progetti di politica attiva promossi da Fondazione Compagnia di San Paolo – ai quali verrà offerta una borsa di studio per partecipare al corso da sviluppatore web “Hackademy”.

“Accedere al credito per investire nella propria formazione professionale può essere difficile, soprattutto in assenza di stabilità lavorativa o garanzie come la busta paga”, sottolinea Davide Neve, CEO e co-founder di aulab. “Questa partnership racconta sempre di più la volontà di aulab di rendere accessibile la professione dello sviluppatore web a chiunque, e di offrire un’opportunità concreta a chi intende riqualificarsi professionalmente avviando una nuova carriera nel settore IT. Una volta completato il corso Hackademy, i career advisor di aulab accompagnano gli studenti nel mercato del lavoro, preparandoli ad affrontare i primi colloqui di lavoro. Attraverso la piattaforma di recruiting aulab offre un servizio di placement che aiuta gli studenti ad entrare in contatto con oltre 100 aziende alla ricerca di sviluppatori web, avendo un tasso di collocamento del 95%, di cui il 70% entro 60 giorni dalla conclusione del corso.” (dati 2020)

“Questa nuova partnership ci permette di creare occupazione e inclusione sociale come da nostra mission: per la prima volta infatti PerMicro ha creato un prestito finalizzato, dedicato a giovani e lavoratori che desiderano acquisire competenze in una professione oggi molto richiesta. La riconversione lavorativa rappresenta un’opportunità per chi ha perso il lavoro oppure progetta di cambiarlo: grazie al sostegno del nostro socio Fondazione Compagnia di San Paolo potremo dare risposta a questi bisogni”, commenta Benigno Imbriano, Amministratore Delegato di PerMicro.

“Per la Fondazione Compagnia di San Paolo, il lavoro è una dimensione chiave attraverso cui favorire l’autonomia delle persone anche in situazioni di fragilità e per comprendere le trasformazioni della realtà economica e sociale. La situazione pandemica richiede alle persone di sviluppare nuove strategie e strumenti per affrontare un mercato del lavoro ancora più complesso, tra queste l’investimento in formazione mirata. In questo quadro si inserisce il progetto con aulab che riguarda l’utilizzo di un finanziamento PerMicro come strumento di accesso alla formazione. Inoltre, tale iniziativa consentirà di rinnovare la reciproca stima e proficua collaborazione con PerMicro, di cui la Fondazione è socio, e avviare nuove interessanti collaborazioni come nel caso di aulab” dichiara Alberto Anfossi, Segretario Generale di Fondazione Compagnia di San Paolo.  

Qual è il modo migliore per reagire agli insuccessi?

Si può ricavare un beneficio da un’esperienza fallimentare?

Chi si occupa di cultura del fallimento ritiene che sia possibile ricavare molto più di quello che si crede, se si approccia il fallimento con un’attenta analisi interna ed esterna delle cause che lo hanno determinato.

PerMicro annuncia la propria collaborazione con 100.000 Ripartenze APS Onlus, Associazione che accompagna gratuitamente le persone che hanno subito un insuccesso imprenditoriale o professionale per la ricostituzione di un progetto imprenditoriale.

La collaborazione si inserisce nello storico impegno di PerMicro su progetti di inclusione finanziaria e sviluppo sul territorio: 100.000 Ripartenze vuole infatti promuovere una nuova cultura del fallimento, non più inteso come sinonimo di incompetenza e stigma sociale, ma come momento di crescita personale e professionale.

Oltre all’eventuale supporto finanziario di PerMicro nella fase di start-up degli imprenditori in ripartenza seguiti da 100.000 Ripartenze, l’Associazione fornirà, in coerenza con il proprio mandato, supporto formativo e affiancamento (attraverso coach e mentori) ai potenziali clienti di PerMicro, accompagnandoli in un percorso di sostenibilità del business e cultura imprenditoriale.

Obiettivo comune è quello di accompagnare la nascita di microimprese, generare posti di lavoro, promuovere l’autoimpiego, diffondere la cultura del credito responsabile e l’uso di strumenti creditizi appropriati e avviare attività di educazione finanziaria.

PerMicro e 100.000 Ripartenze APS Onlus si impegnano a dotare di adeguate competenze economico-finanziarie i soggetti richiedenti piccoli prestiti per l’impresa, affinché questi siano in grado di realizzare, un “Business Plan” per comprendere le dinamiche economiche e le prospettive/probabilità di sviluppo dell’impresa e di utilizzare gli strumenti necessari al fine di una corretta gestione aziendale.

Hai già sfogliato il nostro Bilancio di Sostenibilità 2020?

Per approfondire l’argomento, abbiamo intervistato Monica Bertola, Direzione Governo in PerMicro, che è referente in azienda della redazione del nostro Bilancio di Sostenibilità e ci racconta i passi di PerMicro per la realizzazione di questa pubblicazione annuale.

PerMicro per il terzo anno pubblica una rendicontazione socio-economica della propria attività. Quale evoluzione c’è stata dal primo Annual Report (2018) all’ultimo Bilancio di Sostenibilità (2020)?

Il percorso è iniziato nel 2018, anno in cui abbiamo deciso di raccontare i nostri risultati attraverso uno strumento nuovo, che contenesse sia la rendicontazione economica e finanziaria sia la rendicontazione non finanziaria (socio-ambientale), come i progetti di inclusione sociale e la misurazione di impatto (già avviata dal 2015 e raccontata in un report specifico).
La redazione dell’Annual Report 2018 è stato il primo passo, proseguito nel 2019 con il Bilancio di Sostenibilità, realizzato in conformità alle Linee Guida del GRI Sustainability Reporting Standards (GRI Standards), secondo il livello di applicazione “Referenced”.
Quest’anno abbiamo fatto un ulteriore importante passo in avanti, il Bilancio di Sostenibilità 2020 è stato sottoposto a revisione, a testimonianza dell’importanza e del valore che attribuiamo al suo contenuto. Obiettivo per il 2021 è quello di integrare le informazioni non finanziarie nella Relazione sulla Gestione.

Nel corso del processo che ha condotto alle tematiche di rilevanza per gli stakeholder di PerMicro e per la società stessa, come è stato condotta la metodologia e quali temi sono emersi come più importanti?

Come richiesto dallo Standard, i temi trattati sono quelli che, a seguito di un’analisi e valutazione di materialità, sono stati considerati rilevanti in quanto in grado di riflettere gli impatti sociali e ambientali delle attività di PerMicro o di influenzare le decisioni degli stakeholder.
L’analisi di materialità ha visto la partecipazione diretta dei membri del Consiglio di Amministrazione, dei soci e dei sindaci. Per quanto riguarda gli stakeholder sono stati considerati i clienti e i dipendenti. A tali referenti è stato distribuito un questionario contenente una serie di tematiche afferenti a quattro macro-aree: Identità & Governance, Responsabilità economica, Responsabilità sociale e Responsabilità ambientale. Per ciascuna tematica (25 in totale), ogni referente ha avuto il compito di esprimere una valutazione al fine di far emergere le tematiche maggiormente significative.
Le tematiche emerse come materiali hanno definito i temi su cui è poi stata incentrata la rendicontazione. Dall’analisi sono state individuate 15 tematiche maggiormente significative per PerMicro (tra le prime Reputazione e credibilità, Inclusione finanziaria di imprese e famiglie, Raggiungimento della mission aziendale, Equilibrio tra sostenibilità sociale ed economico – finanziaria), che sono in linea con le priorità individuate rispetto al raggiungimento degli SDGs (Sustainable Development Goals).

È stato scelto di dedicare un focus particolare all’impegno di PerMicro verso i propri clienti e dipendenti nel corso della pandemia: ce lo può raccontare?

È difficile, se non impossibile, raccontare il 2020 prescindendo dall’elemento che lo ha definito in modo indelebile – la pandemia di Covid-19.
Le persone sono state il punto fermo da cui PerMicro è partita per rispondere all’emergenza. Vicinanza ai clienti e ai colleghi e nuovi strumenti sono state le chiavi con le quali PerMicro ha risposto all’emergenza Covid-19.
Prima di tutto PerMicro si è occupata di tutelare la salute dei dipendenti e clienti, garantendo comunque nei momenti più difficili un supporto e un presidio costante, sia sul territorio sia dalla sede. Le filiali non hanno mai chiuso, anche se sono state presidiate con un organico ridotto. Molti colleghi della sede hanno lavorato in modalità smart.
Abbiamo messo a disposizione dei clienti nuovi prodotti, grazie in particolare alle garanzie offerte dal Fondo Centrale di Garanzia, prevedendo la concessione di nuova liquidità, necessaria a superare e resistere ai momenti di fermo e a far ripartire le attività. Abbiamo continuato a concedere credito anche a tutte le persone in precaria situazione lavorativa e con reddito temporaneamente sospeso.
Inoltre abbiamo accolto tutte le richieste di sospensione del pagamento delle rate che ci sono arrivate, sia dai nostri clienti azienda, sia dai nostri clienti privati, in particolare nel 2020 abbiamo autorizzato moratorie causa Covid su finanziamenti in essere, ad oltre 1.600 clienti.

Quale parte di tutto questo lavoro è quella che la appassiona di più approfondire e per quale motivo?

Tutto il percorso di redazione di un Bilancio di Sostenibilità è appassionante, perché coinvolge i principali stakeholder della società e, anche nella stesura, è frutto di un lavoro di squadra (sono coinvolte trasversalmente diverse funzioni aziendali).
Il Bilancio di Sostenibilità è il punto di arrivo di un percorso di condivisione continuo, che consente di rendere trasparente e dare maggiore visibilità all’attività svolta. Ma è anche il punto di partenza per porsi degli obiettivi per gli anni successivi, in linea con la propria strategia in ambito di sostenibilità. Gli obiettivi devono essere misurabili, verificabili e anche monitorabili nel tempo. Solo così si può raggiungere una maggiore consapevolezza in merito alla loro adozione, rendendone evidenti i benefici, economici ma non solo, per l’azienda e per tutti i portatori di interessi. Questa è la sfida che ci aspetta nei prossimi anni!
Nel nostro Bilancio di Sostenibilità ci sono tanti numeri da scoprire, ma un consiglio che vorrei dare a chi vuole conoscere meglio PerMicro e il microcredito è quello di non perdersi le storie di successo dei nostri clienti, che sono il motore del nostro agire quotidiano e che ci spingono a migliorarci sempre nella nostra attività di inclusione.

Il 9 giugno We Care Incet si prepara a festeggiare un anno fatto di collaborazioni, sinergie e scoperte con un evento online che coinvolgerà tutte le aziende partner. Durante il We Care Incet Day verranno pubblicati dei brevi video sui temi dell’ inclusione, dell’innovazione e della disabilità. I protagonisti saranno sempre le 12 aziende partner a cui si aggiungeranno interventi di esperti del settore e di rappresentanti delle istituzioni. Una giornata di sensibilizzazione, dedicata valori del progetto We Care Incet.

 Sarà possibile visualizzare gli interventi sulla pagina YouTube del progetto o sulle pagine social dei partner.

Programma WCI Day 

We Innovate

Innovarsi è la chiave per creare nuove opportunità: sfruttiamo la tecnologia per trasformare ogni idea in un’azione. Interventi:

  •  5 passi per digitalizzare la tua azienda – Edoardo Landi | Innovation manager
  •  La digitalizzazione delle aziende del territorio. A che punto siamo e quali strumenti concreti offerti – Nicoletta Marchiandi, Alessia Rinaldi, Elena Sannino | Camera di Commercio – Punto Impresa Digitale (PID) 
  • La manifattura digitale: la parte creativa conta di più della macchina che la realizza?  –  Carlo Boccazzi Varotto | Faber 
  • Perché è utile per le aziende sviluppare accordi di smart working?- Anna De Bella| FISTEL CISL
  • La trasformazione con la metodologia Agile –  Alessandro Amelotti| Coach per le imprese
  • Quali sono le competenze su cui investire per la crescita aziendale_ L’esempio Guanxi con Guilds42 – Andrea Alfieri| Guanxi
  • Service Design e accompagnamento delle aziende nella progettazione di servizi – Luca Caddeu| Limo Comunicazione

We Grow Together – fare rete e inclusione 

Siamo un gruppo di aziende che si muove nella stessa direzione: facciamo rete e cooperiamo per offrire alle imprese strumenti e metodi per l’innovazione. Perché il mondo del lavoro ha bisogno di ripartire dalle persone. Interventi:

  • Rete e collaborazione: elementi fondamentali per l’innovazione – Marilù Sansone| Impact Hub Torino
  • Obiettivi e desideri comuni: la capacità di stare nel cambiamento – Isabella Brianza | PerMicro
  • Inclusione e gestione del progetto – Ambra Pidroni |Studio Marino
  • Inclusione e valorizzazione della persona – Veronica Leone| Synesthesia
  •  Condivisione di valori e adozione di nuovi strumenti – Matteo Fornaca | Jo Bonobo / STI
  • Smart working e inclusione – Elisa Cravero |The Spiritual Machine
  • Un luogo di innovazione sociale dove nascono sinergie – Marilù Sansone| Impact Hub Torino e Renzo Marcato| AbileJob
  • Perché un’azienda di digital marketing guarda all’innovazione – Gianluca De Maria| Advision
  • Competenze diverse per mettere l’utente al centro della progettazione e innovare – Christian Camarda| Midori
  • Crescere facendo rete: la nostra esperienza con We Care Incet – Luca Caddeu| Limo Comunicazione
  • La volontà di crescere e innovare le imprese – Alberto Giusti| Guanxi
  • Entrare in rete per avere modo di confrontarsi e sviluppare strategie d’innovazione – Renzo Marcato| Abile Job
  • I vantaggi del pacchetto welfare di We Care Incet – Davide Martignetti| Libre

We Care – disabilità e mondo del lavoro 

Le opportunità non nascono per caso, vanno create. Vogliamo sfruttare tutti gli strumenti a nostra disposizione per scardinare convinzioni e logiche date per scontate, che rappresentano ancora un ostacolo per le persone con disabilità che desiderano entrare nel mondo del lavoro. Interventi:

  • Come superare false credenze e scarsa conoscenza per una buona integrazione lavorativa – Arianna Porzi| Angsa Piemonte 
  • I nostri progetti educativi per l’inclusione – Erika Bonetto| Vale un sogno 2 
  • L’accessibilità del luogo di lavoro per le persone con ridotta capacità visiva – Simona Guida| APRI onlus 
  • Focus sulla normativa di riferimento per il diritto al lavoro dei disabili: Legge 68/99 – Franco Lepore| Comune di Torino 
  • Opportunità e limiti dell’artigianato digitale – Carlo Boccazzi Varotto| Hackability  
  • Asimmetria informativa e preconcetti tra aziende e lavoratori disabili: come superarla – Franco Lepore| UICI Piemonte
  • Non solo mutualità interna ma anche esterna: quale modalità di inclusione di soggetti svantaggiati nelle cooperative di tipo A+B – Fabrizio Ghisio| Confcooperative
  • Il ruolo di imprese di transizione per le cooperative sociali di tipo B – Fabrizio Ghisio| Confcooperative
  • La formazione dei responsabili HR quale elemento strategico per valorizzare le categorie protette – Renzo Marcato| Abile Job
  • L’esperienza di inserimento di una figura specializzata in Impact Hub Torino – Marilù Sansone| Impact Hub