Dal 2020 PerMicro è partner del progetto WECAREINCET finanziato dal bando “WECARE – Welfare Cantiere Regionale”: la strategia per l’innovazione sociale della Regione Piemonte, per ora primo ed unico esempio a livello nazionale di strategia integrata, nata dal lavoro di un tavolo inter-assessorile composto dagli assessorati alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa; ai Diritti Civili e Pari Opportunità; alle Attività produttive; all’Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale.

Operativamente, la strategia prevede un set di diverse misure di sostegno all’innovazione sociale, stimolando processi collaborativi sui territori (distretti di coesione sociale), sperimentazione di servizi innovativi, welfare aziendale, iniziative imprenditoriali a impatto sociale, iniziative di sperimentazione sui territori, intese come azioni di sistema.

Abbiamo intervistato Isabella Brianza, Resp. Direzione Risorse Umane in PerMicro, che è referente in azienda del progetto WECAREINCET e ci racconta come PerMicro ha avviato dei processi di welfare grazie al progetto.

Il progetto “WeCareIncet” nasce per dare valore alla diversità e al welfare. Perché PerMicro ha deciso di entrare nella cordata di partner?

E’ stato un vero incontro di stile e di mission. Il progetto “wecare” unisce diverse realtà – liberi professionisti e aziende – tutte accomunate dal desiderio di dare valore alla diversità. PerMicro – in qualche modo – lavora con coloro che sono “diversi” o comunque non rispondono completamente ai tradizionali canoni di accesso al credito. Inoltre, l’altro grande obiettivo del progetto è l’innovazione e la tecnologia, assi su cui PerMicro sta cercando di crescere.

Quando si parla di innovazione e tecnologia in azienda si pensa immediatamente a profili quali startup o aziende high-tech: quali sono i possibili passi per una PMI come PerMicro in questo senso?

Piccoli passi possibili. Sicuramente la pandemia ci ha “imposto” di dotarci tutti – anche i colleghi della sede – di cellulare aziendale e pc portatile, e – come tante aziende italiane – ci aspetta ora il passaggio da remote working a smart working.

La raccolta della firma del cliente a distanza, un software che faciliti lo scambio dei documenti ed il workflow del processo del credito, quello core aziendale sono i due principali obiettivi di innovazione

La pandemia in corso ci ha obbligati a ragionare sul concetto di “lavoro agile”: quali obiettivi si è data come resp. Risorse Umane in azienda, anche grazie ai contributi del bando?

Tutti i colleghi si son messi in gioco con l’arrivo di una novità importante, ovvero l’introduzione ad ottobre dell’Office 365: messaggistica istantanea, condivisione dei file, possibilità di fare gruppi di lavoro ove tenere verbali e documenti di riferimento. Innovazione per noi sarà soprattutto lasciare spazio al nuovo, in particolare al cosiddetto “lavoro agile” che va molto oltre il lavoro in remoto: capacità di ridurre il numero delle mail, di lavorare in modo condiviso sui documenti, per processi ed obiettivi.

Sarà importante coltivare e allenare una soft skill particolarmente importante al giorno d’oggi: la capacità di “imparare a disimparare”, ovvero distaccarsi dalle abitudini e dai concetti già acquisiti, aprirsi al dialogo senza paura di riconoscere che anche le idee invecchiano e con loro strumenti e metodologie.

PerMicro ha nel suo dna il tema dell’inclusione finanziaria. Quale altro tipo di inclusione intende raggiungere grazie a questo progetto? Ci può raccontare alcuni esempi?

Sicuramente l’inclusione dei soggetti con disabilità. La collaborazione con Abile Job – partner dell’Associazione Temporanea di Impresa (ATI) del Bando WeCare – ci ha condotti per mano, con grande professionalità e delicatezza, nello scoprire che il processo di selezione delle categorie protette è assolutamente identico, anzi per certi versi ancora più appassionante perché entri in contatto con storie di vita molto toccanti. Renzo Marcato ha intuito da subito il candidato adatto alla nostra realtà e – nonostante i mesi di incertezza e indecisione – siamo riusciti insieme ad inserirlo a settembre nell’Area Gestione Clienti dove – da subito – si è orientato con disinvoltura.

C’è qualche buona prassi già agita da uno degli altri partner di progetto, che l’ha particolarmente colpita?

La prassi che mi affascina maggiormente è come guidare le aziende al cambiamento: oggi ci sono liberi professionisti che guidano i responsabili ad apprendere metodologie – semplici ed efficaci – che possano raggiungere livelli di alta performance del team, un esempio tra tutti meeting di 7-8 minuti fatti una volta al giorno in cui tutto il team si allinea su quanto fatto il giorno prima e quello che è in priorità nella giornata in corso. Tempo, efficacia, produttività, condivisione delle attività e dell’orientamento al risultato sono le principali speranze di miglioramento per le risorse umane di PerMicro!

Il nostro progetto “Ricomincio da QUI“, sponsorizzato da Council of Europe Development Bank (CEB), è destinato al reinserimento lavorativo di persone che stanno scontando misure di esecuzione penale esterna.

Vi raccontiamo il progetto attraverso i suoi stakeholder: oggi abbiamo intervistato la dott.ssa Marina Mureddu (assistente sociale dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Alessandria).

Quante persone ha segnato all’interno del progetto ? In base a quali criteri ha selezionato tra tutte le persone che lei segue?

Ho segnalato quattro persone, tutte sottoposte alla misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale, in quanto le prescrizioni previste da questa misura permettono maggiori possibilità di movimento e di autonomia. Le persone selezionate avevano molteplici esperienze lavorative, documentate attraverso riepiloghi redatti dall’INPS e curricula vitae forniti dalle persone stesse, inoltre avevano espresso un forte interesse nel realizzare progetti lavorativi autonomi.

Quali sono le difficoltà maggiori che le persone in misure di esecuzione penale esterna si trovano ad affrontare al termine della pena?

In realtà le persone che eseguono una condanna incontrano notevoli difficoltà già durante l’esecuzione delle misure alternative alla detenzione, sia nel reperire attività lavorative stabili sia nel mantenere l’attività lavorativa svolta. Proprio durante la misura, per i limiti che queste comportano nella libertà personale, le persone si trovano a non poter soddisfare le richieste del datore di lavoro, perché si scontrano con i limiti imposti dalle prescrizioni. E’ accaduto che affidati in prova al servizio sociale siano stati licenziati o non sia stato rinnovato loro il contratto di lavoro a tempo determinato a causa dei tempi attualmente richiesti dalla procedura per le necessarie autorizzazioni, non sempre compatibili con le esigenze lavorative.

Quale opportunità offre secondo lei un percorso come “Ricomincio da Qui” a queste persone?

Le persone segnalate hanno mostrato interesse e partecipazione nell’idea progettuale di poter avviare un’attività lavorativa autonoma, potendo contare sulle proprie esperienze e sulle proprie passioni. Nel concreto il potersi affidare e fidare di personale esperto nell’ambito della progettazione di un’attività individuale ha aperto nuove speranze nel loro futuro, dando dignità  alle loro aspirazioni e la possibilità che la loro idea progettuale potesse realizzarsi, sapendo anche che al termine del loro percorso formativo, forse avrebbero potuto accedere ad un finanziamento.

Quali ambiti dell’occupabilità sono, a suo giudizio, particolarmente importanti da valorizzare con i partecipanti?

Le persone segnalate avevano quasi tutte idee progettuali ben definite, sapevano in quale settore lavorativo avrebbero voluto realizzare la propria attività, in base alle pregresse esperienze lavorative: dal settore della ristorazione, all’abbattimento alberi e manutenzione del verde, all’attività sportiva, alla rivendita di prodotti agroalimentari. Tuttavia non avrebbe saputo realizzarlo senza l’accompagnamento di personale esperto nel settore marketing e di un’attenta valutazione dei costi-benefici, di un business plan, aspetti approfonditi proprio durante il percorso progettuale “Ricomincio da Qui”.

A seguito dei colloqui svolti con le persone segnalate, quale tipo di riscontro ha raccolto da loro circa il percorso di accompagnamento e le formazioni fruite?

Il riscontro da parte delle persone segnalate è stato molto positivo, anche per le loro capacità imprenditoriali emerse durante il percorso, con il susseguirsi delle varie fasi del progetto . Tuttavia questo anno 2020 ha comportato una serie difficoltà nel concretizzare l’idea progettuale e alcuni “rallentamenti”, in particolare nella fase finale dell’eventuale realizzazione dell’impresa individuale.

In che modo, a suo giudizio, l’offerta del percorso “Ricomincio da Qui” si potrebbe arricchire in una possibile seconda edizione?

Penso che questo progetto sia stato penalizzato dalla difficile situazione che abbiamo vissuto quest’anno. Certo la possibilità di svolgere il percorso formativo online, da un lato ha velocizzato i tempi e ha permesso di abbattere i costi degli spostamenti, sostenuti dalle persone che avrebbero dovuto raggiungere la sede di Torino, ma la partecipazione a momenti di gruppo sulla realizzazione del progetto avrebbe permesso l’instaurarsi di uno spirito di squadra e la consapevolezza di lavorare insieme verso il cambiamento.

Dal 1 gennaio 2021, PerMicro applicherà le nuove regole europee in tema di classificazione della clientela inadempiente (cosiddetto ‘default’) introdotte dall’Autorità Bancaria Europea.

Il Cliente verrà classificato a default se supera entrambe le seguenti soglie di rilevanza per oltre 90 giorni consecutivi:

– soglia assoluta: 100 euro;

– soglia relativa: 5% dell’importo complessivo dell’esposizione fino al 31/12/2021, a partire dal 2022 la soglia verrà abbassata al 1%.

Lo stato di default permarrà per ulteriori 90 giorni dal momento in cui il cliente regolarizza verso la banca l’arretrato di pagamento.

Per evitare che arretrati di pagamento, anche di piccolo importo, comportino una riclassificazione a default chiedi alla tua filiale di riferimento.

 

 

La normativa di riferimento è la seguente:

– EBA/GL/2016/07 “Linee Guida sull’applicazione della definizione di default ai sensi dell’art. 178 del Regolamento UE n. 575/2013;
– EBA/RTS/2016/06 “Nuove tecniche di regolamentazione relative alla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato” che integrano il Regolamento Delegato UE n. 171/2018 della Commissione Europea del 19 ottobre 2017.

 

ACCORDO FIAIP – PERMICRO – AUXILIA FINANCE PER FAVORIRE ACCESSO AL CREDITO A SOGGETTI IN SITUAZIONE DI VULNERABILITÀ ECONOMICA FINANZIARIA

Roma, 23 Dicembre 2020.

FIAIP, Auxilia Finance e PerMicro hanno siglato un’intesa per favorire l’accesso al credito a soggetti in situazione di “vulnerabilità economica finanziaria”, esclusi oggi dal sistema bancario perché senza garanzie reali, ai quali si intende dare un’opportunità per affrontare situazioni di emergenza abitativa o di necessità per spese legate all’acquisto o locazione di immobili per uso abitativo o commerciale.

“Secondo Rapporto Annuale 2020 dell’ISTAT, la pandemia in corso si è innestata su una situazione sociale con forti e crescenti disuguaglianze, dichiara il Fondatore di Auxilia Finance Paolo Righi. Tali disuguaglianze pesano molto sulle opportunità individuali, sulla partecipazione al mercato del lavoro, sui nuclei famigliari. Sulle famiglie grava anche una certa vulnerabilità finanziaria causata da un sistema produttivo che potrebbe essere fortemente impattato dalla crisi di liquidità determinata dal lockdown. Nell’attuale situazione economico finanziaria, le imprese e le associazioni, hanno il dovere di trovare soluzioni a favore dei più deboli, con questo accordo e con spirito di servizio Auxilia e Fiaip, grazie a PerMicro, scendono in campo a favore delle fasce deboli della società”

“Siamo estremamente orgogliosi di questa nuova collaborazione con Fiaip e Auxilia Finance. Una collaborazione nata per rispondere alla aggravata emergenza abitativa che le famiglie stanno subendo nel nostro paese, conseguenza della crisi sanitaria legata al Covid, e per supportare startup e piccole attività imprenditoriali. PerMicro è da sempre vicina e vuole continuare ad essere al fianco delle famiglie e dei loro bisogni primari legati alla casa, alla salute, alla scuola e al lavoro. Grazie a questa intesa, contiamo di raggiungere un numero molto più elevato di giovani, nuclei familiari e piccoli imprenditori e professionisti; nonché di aiutarli attraverso i nostri piccoli finanziamenti e servizi di microfinanza a superare questa fase così difficile della nostra vita” afferma l’Amministratore Delegato di PerMicro, Benigno Imbriano.

“L’accesso alla locazione per le famiglie in difficoltà, l’accesso al credito per i giovani che intendano avviare una nuova attività, sono problemi che attanagliano la nostra società, con questo accordo con PerMicro, vogliamo fornire a chi in questo momento è in difficoltà, una possibilità per affittare un’abitazione o gestire situazioni di difficoltà – sottolinea Gian Battista Baccarini Presidente Nazionale FIAIP – ritengo questo accordo fondamentale per cercare di ricucire quel tessuto sociale che a causa della pandemia ha subito profonde lacerazioni.”

“Attraverso il microcredito e l’accordo siglato con Fiaip e PerMicro intendiamo supportare i soggetti più vulnerabili e piccole e medie imprese e professionisti già titolari di partita IVA. Cresce sempre più nel Paese il numero dei soggetti costretti a tenere chiuse le proprie attività, anche durante le festività. La pandemia – dichiara Roberto Bassani, Direttore Generale di Auxilia Finance – ha messo in difficoltà molti giovani negozianti, professionisti e tante partite Iva che non riescono più a pagare le rate delle locazioni commerciali , non avendo fra l’altro avuto accesso né ad aiuti né a sgravi fiscali.” Tra i prodotti oggetto dell’accordo tra Fiaip, PerMicro e Auxilia Finance finanziamenti ai privati e alle famiglie e finanziamenti alle imprese, ditte individuali, free-lance.

Il nostro progetto “Ricomincio da QUI“, sponsorizzato da Council of Europe Development Bank (CEB), è destinato al reinserimento lavorativo di persone che stanno scontando misure di esecuzione penale esterna.

Vi raccontiamo il progetto attraverso i suoi stakeholder: oggi abbiamo intervistato le dott.sse Daniela Rosas e Gloria Ferrero (formatrici e Life Designers di IF Life Design).

Di quali attività vi occupate all’interno del progetto “Ricomincio da QUI”?

Ci occupiamo principalmente della consulenza di carriera, ovvero un percorso breve di tre incontri in cui le persone progettano e mettono alla prova una loro idea professionale, che può essere di impresa ma anche no. Con questo lavoro a ciascuno vengono forniti strumenti operativi per imparare a individuare, descrivere e pianificare un obiettivo professionale al fine di renderne più possibile il raggiungimento.

Inoltre ci occupiamo di erogare momenti formativi specifici, individuati in itinere in base alle necessità di progetto che emergono e sulla base dei bisogni manifestati dall’utenza. In particolare fino a oggi abbiamo svolto una formazione per i Mentor del progetto per dare loro strumenti per interfacciarsi con una tipologia di utenza che richiede alcune attenzioni specifiche e una formazione aperta ai partecipanti al progetto sulle soft skills e il loro sviluppo per il mondo del lavoro.

Con quali fragilità siete venute a contatto incontrando questa categoria di partecipanti?

Fino ad oggi gli utenti che abbiamo incontrato presentano aspetti di fragilità legati a:

  • marginazione sociale e assenza di reti sociali significative (mancanza di supporto amicale o familiare, difficoltà nella relazione con i servizi)
  • difficoltà nell’utilizzo di strumenti digitali (mancanza di pc o tablet, difficoltà di connessione, assenza di dimestichezza con le modalità di comunicazione quali chat, skype, zoom ecc)
  • difficoltà economiche
  • disoccupazione
  • malessere fisico e psicologico spesso legato alla condizione di vita con restrizioni

Perché è importante un percorso individuale di career counseling per il reinserimento in società di queste persone?

Riteniamo sia molto importante offrire questa possibilità in particolare proprio a persone che, uscendo dall’esperienza del carcere, si trovano a dover riprogettare anche la propria vita professionale. Inserirsi di nuovo nel mondo del lavoro è infatti molto difficoltoso quando, oltre magari a precedenti difficoltà, legate alla formazione e alle competenze possedute, si aggiungono ostacoli come il pregiudizio sociale e lo stigma. Il career counseling favorisce nelle persone una maggiore consapevolezza dei proprio obiettivi, desideri, capacità e punti deboli, fornendo strumenti per affrontare situazioni complesse in cui è altamente probabile ci saranno ostacoli e imprevisti. L’esperienza del carcere pone la persona in un lungo periodo di “inattività” e di lontananza dalla società e dal mondo del lavoro, per cui può essere utile lavorare con un esperto per riconnettere il proprio progetto di vita al contesto in cui si appartiene e in cui si vuole tornare. La consulenza stimola l’emergere delle risorse e delle potenzialità delle persone, proprio nell’ottica di promuoverne l’autostima e la capacità di resilienza.

Rispetto ad altri vostri progetti, qual è il valore aggiunto di “Ricomincio da QUI” secondo voi?

Un valore aggiunto è sicuramente quello di poterci permettere di raggiungere una fascia di popolazione solitamente esclusa dalle nostre attività, sia per la condizione di assenza di libertà personale, sia per questioni economiche di accesso a un servizio erogato da privati e quindi con un costo non per tutti sostenibile. Inoltre riteniamo, in linea con quanto affermato dalla letteratura, che questo progetto sviluppi un tema innovativo nell’ambito della giustizia riparativa e rappresenti una delle pochissime realtà esistenti in questo campo in Italia.

Che tipo di risultati vi attendete da questo percorso?

I risultati attesi riguardano l’apprendimento, da parte di chi partecipa al progetto, di nozioni e modalità di comportamento adattive; una maggiore autonomia nella ricerca del lavoro o realizzazione di un progetto professionale di impresa, l’apprendimento di capacità di progettazione e raggiungimento di obiettivi professionali funzionali al progetto di vita della persona, reinserimento nel contesto e nella comunità di appartenenza, attivazione di reti inclusive e sensibilizzazione del contesto verso le persone in uscita da percorsi di detenzione.

 

Il nostro progetto “Ricomincio da QUI“, sponsorizzato da Council of Europe Development Bank (CEB), è destinato al reinserimento lavorativo di persone che stanno scontando misure di esecuzione penale esterna.

Vi raccontiamo il progetto attraverso i suoi stakeholder: oggi abbiamo intervistato Stefano Messana (Business Mentor volontario dell’Ass. MicroLab) e Stefania Guida (coordinatrice delle attività dell’Ass. MicroLab).


Stefano Messana, quante persone hai accompagnato in un percorso di Mentoring e come ti sono sembrate rispetto ai mentee che solitamente accompagni? 

Ho seguito quattro persone che volevano intraprendere un’attività lavorativa che in alcuni casi non era neanche attinente alle loro precedenti esperienze lavorative. In tutti c’era una stringente esigenza di iniziare un’attività che gli permettesse di poter sostenere la famiglia e/o di avere un’indipendenza economica dai genitori ormai anziani. Nessuno di loro ha mai raccontato perché era agli arresti domiciliari, ma questo loro passato era lì presente, la differenza dagli altri accompagnamenti è la necessità non tanto di realizzare un’idea ma la fonte per un sostentamento.  

I bisogni delle persone che hai accompagnato erano esclusivamente legati alla sfera dell’autoimpiego oppure più ampi?

L’esigenza primaria per tutti è un’occupazione che consenta di sostenersi economicamente, disposti a cambiare progetto pur di lavorare. È evidente che sempre un progetto di lavoro è inserito in un progetto più ampio di vita in questo caso è ancora più stringente il bisogno di parlare e di cercare un sostegno non solo legato all’iniziativa imprenditoriale. 

Quali sono state le difficoltà maggiori che hai riscontrato nell’accompagnamento? Quali invece le soddisfazioni più grandi?  

La difficoltà maggiore e superare la diffidenza iniziale, legata al loro passato per il quale stanno scontando una pena. Il prendere coscienza che il progetto lavorativo che hanno in mente non è realizzabile tenuto conto delle loro limitazioni come è accaduto nel caso di un signore che voleva aprire un’agenzia di viaggi e aveva il divieto di utilizzo internet.
Una considerazione, per me importante, è che in questo progetto è fondamentale il fattore tempo: vuoi per la storia che ognuno di loro ha, vuoi per la necessità di avere un’occupazione che talune volte è l’unica fonte di reddito del nucleo familiare.  


Stefania Guida, di quali attività si occupata l’Ass. MicroLab all’interno del progetto “Ricomincio da QUI”?

L’associazione ha svolto attività di formazione con eventi dal vivo ed on line sulle tematiche di: Business Model Canvas, metodi per l’ideazione d’impresa, strumenti digitali, controllo di gestione.
Ha inoltre accompagnato 26 beneficiari di progetto in percorsi di mentoring per sviluppare un’attività d’impresa.
Consideriamo molto importante per ogni percorso di mentoring approfondire la conoscenza del beneficiario attraverso una prima chiamata conoscitiva del caso con l’assistente sociale e siamo molto attenti a sviluppare dei passaggi di testimone tra un partner e l’altro per garantire continuità al caso che incontra più di uno stakeholder.

Rispetto ad altri vostri progetti, qual è il valore aggiunto di “Ricomincio da QUI” secondo voi?

Ci confrontiamo con un target particolarmente fragile che ha sicuramente delle necessità di tempo e di accesso al credito ma che si trova a doversi riposizionare in una società e nel mercato del lavoro dopo un periodo più o meno lungo di esperienze a volte provanti e che presuppongono delle stigmatizzazioni ed etichette da parte della società.
Molti di loro hanno imparato molto dal percorso con le assistenti sociali e hanno il desiderio di riuscire ancora più forte rispetto ad altri target fragili seguiti in passato o su altri progetti.

Che tipo di risultati si attende l’Associazione MicroLab da questo percorso?

 Speriamo di poter facilitare consapevolezza sull’autoimpiego attraverso percorsi di mentoring e di formazione per un numero sempre crescente di beneficiari.

 

CREDITO: ARTIGIANCASSA E PERMICRO INSIEME PER
L’ACCESSO AI FINANZIAMENTI DELLE PICCOLE E MICROIMPRESE

Per sostenere le micro e piccole imprese che hanno bisogno di ripartire, svilupparsi o farsi conoscere.

Torino-Roma, 2 dicembre 2020 – Artigiancassa, banca di riferimento delle micro, piccole e medie imprese artigiane partecipata da BNL Gruppo BNP Paribas e dalle Confederazioni nazionali dell’artigianato, e PerMicro – leader italiano del settore del microcredito di cui BNL è partner industriale – siglano una convenzione per rendere più veloce e facile l’accesso delle PMI al credito garantito.

PerMicro ha individuato in Artigiancassa il partner strategico nella collaborazione per le operazioni di finanziamento coperte dal Fondo di Garanzia del Medio Credito Centrale.

L’intesa prevede, a fronte del rilascio della garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI curata da Artigiancassa, la concessione da parte di PerMicro di finanziamenti fino a 25.000 euro, con durata massima di 72 mesi a tasso fisso, per liquidità, investimenti materiali ed immateriali, acquisto scorte e pagamento fornitori, oltre che per finanziamenti a start up e operazioni di microcredito.

Con questa iniziativa, Artigiancassa e PerMicro puntano a supportare il tessuto economico costituito dai microimprenditori – oggi particolarmente colpiti dall’impatto dell’emergenza sanitaria sull’economia – nonché a stimolare lo sviluppo di nuove iniziative produttive, rivolte anche ai giovani, attraverso la possibilità di un maggiore accesso al credito, offerta dalla copertura del Fondo Centrale di Garanzia.

“La collaborazione con Artigiancassa, società di BNL Gruppo BNP Paribas, socio e partner industriale di PerMicro, ci permetterà di aiutare meglio i piccoli imprenditori, le micro aziende e le start up, ovvero quelle categorie che oggi necessitano di un maggior supporto e che tanto stanno subendo gli effetti della crisi generata dalla pandemia. PerMicro è impegnata quotidianamente per favorire l’inclusione finanziaria di queste categorie, affinché il sistema Italia possa ripartire dalle concrete esperienze di vita di queste persone” afferma l’Amministratore Delegato di PerMicro, Benigno Imbriano.

“Questa partnership è motivo di grande soddisfazione per Artigiancassa” dichiara Daniele Sciarrini Responsabile della Direzione Agevolazioni e Sviluppo della Banca.” In primis perché crediamo fortemente nelle sinergie per sviluppare valore aggiunto e poi perché la tipologia delle operazioni di finanziamento garantite riguardano i piccoli imprenditori, che sono da sempre il nostro target di riferimento. Da ultimo, con questa iniziativa Artigiancassa rafforza ulteriormente una delle sue linee di business, la gestione in service per conto di intermediari finanziari delle richieste di accesso al Fondo di Garanzia PMI”.

Martedì 13 ottobre la presidente di Banca EticaAnna Fasano, il direttore di Caritas Italianadon Francesco Soddu hanno siglato a Roma un nuovo accordo quadro che rafforza le sinergie tra le due realtà e che punta all’inclusione finanziaria come essenziale elemento di inclusione sociale per dare risposte ai bisogni delle persone più fragili. Presente anche Benigno Imbriano, amministratore delegato di PerMicro, che metterà a disposizione la propria esperienza nel campo della microfinanza.

«Banca Etica e Caritas Italiana abbracciano le indicazioni contenute nelle encicliche di Papa Francesco e condividono l’importanza di riportare l’etica al centro dell’attività economica e finanziaria. Il nostro obiettivo è quello di facilitare uno sviluppo umano integrale e di favorire, attraverso gli strumenti di raccolta del risparmio e del credito, l’autonomia e la responsabilità delle persone, nella realizzazione dei propri progetti, a partire dalle fasce più deboli, spesso considerate non bancabili. Crediamo che l’inclusione finanziaria sia uno strumento potente di inclusione sociale», ricorda Anna Fasano.

«Caritas Italiana e Banca Etica lavorano sui territori, secondo un principio di sussidiarietà. La forza della nuova intesa sta proprio nella conoscenza, propria delle Caritas Diocesane, dei territori e delle necessità di persone, famiglie e realtà attive nelle comunità locali a servizio dei più poveri ed esclusi anche dall’accesso al credito. Un piccolo segno di nuova speranza in questo momento di emergenza per tante persone e anche un piccolo contributo – come papa Francesco ha evidenziato nella Laudato si’ e ribadito in Fratelli tutti – per lo sviluppo di una nuova economia più attenta ai principi etici», ha aggiunto don Francesco Soddu.

«Da 13 anni PerMicro si rivolge a persone escluse dai tradizionali canali bancari e dà fiducia ai loro progetti familiari e lavorativi, attraverso la concessione di microcrediti e servizi di accompagnamento e mentoring. Grazie a questo accordo con Banca Etica e Caritas Italiana, PerMicro potrà raggiungere in maniera ancora più capillare territori e persone e dare compimento alla propria mission di inclusione sociale attraverso l’inclusione finanziaria. In momenti come quelli attuali, caratterizzati da grande difficoltà economica e sociale, con questo accordo vogliamo rafforzare il nostro desiderio di rimettere al centro della nostra attività le persone e le loro condizioni di vita», così afferma Benigno Imbriano, Amministratore Delegato di PerMicro.

Ecco i primi strumenti definiti da Banca Etica e Caritas Italiana per rafforzare una collaborazione che dura da oltre 20 anni:

  • Banca Etica promuove e sostiene iniziative di educazione finanziaria e strumenti finanziari per il contrasto alla povertà, all’esclusione finanziaria e all’empowerment delle persone.
  • In particolare attraverso la collaborazione con il proprio partner PerMicro, una tra le più importanti società di microcredito in Italia che opera su tutto il territorio nazionale, verranno studiate specifiche azioni per l’accesso al credito delle persone e delle piccole imprese familiari.
  • Caritas e Banca Etica collaboreranno in campagne di sensibilizzazione, raccolta fondi , anche in situazioni di emergenze umanitarie nazionali o internazionali.
  • Banca Etica mette a disposizione di tutte le Diocesi, Caritas Diocesane, e realtà loro collegate, ai relativi dipendenti e collaboratori, strumenti specifici per far fronte alle esigenze di natura finanziaria a condizioni di maggior favore.
La microfinanza per l’inclusione finanziaria e sociale
L’inclusione finanziaria come essenziale elemento di inclusione sociale è al centro del nuovo accordo tra Caritas, Banca Etica e PerMicro. Un accordo che, con un plafond di 5 milioni di euro, grazie al coinvolgimento di PerMicro, punta sulla microfinanza per realizzare interventi di educazione e inclusione finanziaria.
I beneficiari saranno individuati dalle Caritas Diocesane che aderiscono all’iniziativa e potranno ricevere:
  • finanziamenti alle persone fisiche per esigenze familiari da 3.000 a 15.000 euro;
  • finanziamenti alle iniziative di autoimpiego e alle microimprese a partire da 5.000 a 25.000 euro fino a 72 mesi di durata;
  • percorsi di formazione finanziaria di base per operatori e volontari Caritas;
  • accompagnamento e mentoring dei beneficiari dei prestiti.

I principali attori del settore finanziario, bancario ed economico del Friuli Venezia Giulia uniscono le forze per sostenere il microcredito, uno strumento fondamentale per far ripartire i lavoratori autonomi, le micro e piccole imprese che in Italia rappresentano più del 95% delle aziende sul territorio nazionale.

Per raggiungere questo obiettivo Friulia, Cassa Centrale Banca, Confidi Venezia Giulia, Confartigianato Fvg e Confartigianato Imprese Udine hanno investito 1 milione di euro per l’aumento di capitale in PerMicro, il principale operatore di microcredito in Italia. L’operazione è stata definita tramite la costituzione di Servizi e Finanza Fvg, società veicolo appositamente creata in cui tutti i soci promotori del progetto hanno acquisito una quota di capitale.

Con questa operazione il Friuli Venezia Giulia stringe un’alleanza strategica con PerMicro per lo sviluppo del microcredito nella regione che ancora mancava di un operatore di rilievo nel settore. Servizi e Finanza ha designato anche un consigliere di amministrazione nel Cda di PerMicro che è stato già nominato nella recente assemblea nella persona di Stefano Milanese, Direttore Investimenti di Friulia.

Continua a leggere l’articolo di Il Friuli.it

Scoprire l’impatto della nostra attività piace prima di tutto a noi, ma soprattutto ai nostri stakeholder.

Per questo motivo anche nell’ultimo biennio abbiamo continuato a collaborare con il Centro Tiresia del Politecnico di Milano per pubblicare una nuova ricerca sul nostro impatto sociale: l’ultima edizione sarà comprensiva dell’impatto calcolato su un arco temporale lungo 10 anni, dal 2009 al 2018.

Martedì 28 luglio h 17.00 si terrà un webinar di presentazione dei risultati della ricerca a cui siamo felici di invitarvi.

Per partecipare al webinar, sarà sufficiente collegarsi all’appuntamento cliccando su questo link:

Collegati a questo link il giorno e l’ora previsti per l’evento.

Meeting ID: 912 3389 6561
Passcode: 423792

 

Scopri i relatori!

Mario Calderini

PhD in Economia presso l’Università di Manchester, è professore ordinario presso la School of Management del Politecnico di Milano, dove insegna Social Innovation.

È direttore di Tiresia, il Centro di ricerca sulla finanza e l’innovazione sociale della School of Management del Politecnico di Milano. È stato direttore dell’Alta Scuola Politecnica e vicepresidente della Fondazione Politecnico. È stato consigliere scientifico del Ministro della ricerca e dell’innovazione e nominato Sherpa del Governo per il G7 Scienza. Le sue numerose pubblicazioni su prestigiose riviste internazionali  trattano diversi temi nel campo dell’innovazione e della finanza a impatto sociale. È stato membro della Task Force del G8 per l’Impatto sociale, ha presieduto l’Advisory Board italiano per la Social Impact Finance ed è Presidente del Comitato Scientifico dell’Agenda di Impatto Sociale per l’Associazione Italia (NAB Italia). Ha contribuito a promuovere l’agenda per l’innovazione sociale in Italia, avviando la prima consultazione pubblica del settore. Ha fatto parte del gruppo consultivo del Governo che ha recentemente redatto la Riforma del Terzo Settore e successivamente è stato membro della Task Force del Governo per gli investimenti a impatto sociale.

E’ attualmente  Presidente del Foro per la Ricerca e l’Innovazione di Regione Lombardia. Siede nell’Advisory Board di Unicredit Italia. E’ Presidente di Social Fare e fa parte del consiglio direttivo di Nesta Italia.

Veronica Chiodo, PhD in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano. La sua attività di ricerca è focalizzata sui fabbisogni finanziari delle imprese sociali, con particolare riferimento alla fase di crescita dell’organizzazione. Ha svolto un periodo di visiting presso la Middlesex University di Londra e il Centro per gli investimenti ad impatto sociale dell’Università di Heidelberg. É project manager dell’Osservatorio TIRESIA sulla Finanza ad Impatto Sociale della School of Management del Politecnico di Milano. Ha preso parte ai lavori della Taskforce del G8 sugli investimenti ad impatto sociale in qualità di staff di supporto e membro del gruppo di lavoro sulla misurazione dell’impatto sociale. Ha lavorato come consulente per venture capitalist, banche e organizzazioni di microfinanza per sviluppare un sistema di misurazione in grado di valutare le prestazioni di impatto sociale delle imprese sociali nella fase di screening, due diligence e monitoraggio.

Gabriele Guzzetti è ricercatore presso TIRESIA, centro di ricerca internazionale della School of Management del Politecnico di Milano. Si è laureato in Management Engineering al Politecnico di Milano, con una tesi di laurea in valutazione dell’impatto sociale. La sua attività di ricerca si concentra principalmente sull’innovazione sociale e sulla misurazione dell’impatto sociale di programmi e organizzazioni che lavorano nel campo della povertà educativa, dell’impact finance e della microfinanza.